lunedì 25 ottobre 2010

Visita al castello di Fénis..


Buona domenica a tutti! ^_^
Ieri sono andata ad Aosta e ho avuto l'occasione di visitare il castello di Fénis.
Davvero bello! Finalmente l'ho visto. ^_^
Vi metto qualche foto e un po' di notizie storiche del castello, così potete scoprire un po' di cose. ^_*

p.s. Le info le ho prese su internet da un sito dove spiega bene tutto. ^_^


La scenografia di Fénis le cui parti più antiche risalgono  al    1242 è la più imponente e grandiosa di tutta la valle, ben diversa da quella egualmente spettacolare ma più artificiosa di Saint Pierre, di cui si parlerà più avanti. Fénis, contrariamente agli altri castelli costruiti per scopi bellici e difensivi, non è situato sulla sommità di un promontorio ma sul colmo di una lieve collinetta, in una amena conca di prati e boschi. Già l'ubicazione denuncia che il poderoso apparato difensivo è un allestimento scenico; infatti non ha mai subito (per quanto si sa) attacchi e assedi di sorta. La sua funzione è stata esclusivamente quella di sede prestigiosa dei Challant del ramo Fénis.
L'apparato bellico imposto alla costruzione ha condizionato però non poco gli spazi civili, che risultano, seppure ampi, poco illuminati dalle scarse finestre a crociera che hanno sostituito nel XV secolo le originali finestre lobate trecentesche.
Dalla famiglia Challant il castello nel 1716 passò in altre mani che lo ridussero a fattoria. Le sue splendide sale divennero stalle, fienili, depositi e alloggi dei fattori. Tale stato di degrado durò sino al 1895 allorché Alfredo d'Andrade, appassionato ricercatore e conservatore delle memorie storiche valdostane, lo acquistò per conto dello Stato mettendo mano ad una intelligente opera di recupero e restauro delle parti che erano scampate alla rovina e allo spregio.
Successivamente altri interventi, purtroppo meno colti e accorti, completarono i lavori di ricostruzione delle parti andate distrutte e così il castello tornò al suo aspetto originario.
Attualmente esso è di proprietà dell'Amministrazione Regionale che lo ha destinato a sede del museo del mobile valdostano. 
Dal punto di vista architettonico è uno dei più complessi. Il corpo centrale è chiuso da due ordini di mura e si può accedere all'interno del primo piano recinto passando nell'androne sotto la torre più antica del castello. Superato il primo ordine di mura occorre compiere un mezzo giro attorno alla cinta interna per trovare l'ingresso che permette di entrare nel piccolo cortile di forma trapezioidale, chiuso sui quattro lati dalle facciate interne coi balconi di legno.
Anche qui, come a Issogne, le parti sono interamente affrescate con dipinti ispirati all'araldica e alla decorazione gotica. In fondo al cortiletto si trova lo scalone semicircolare che porta ai piani superiori. 
Sulla parete sopra lo scalone vi è l'affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago. Più in alto sono dipinte altre figure di santi protettori, tutti recanti strisce e nastri su cui sono scritti motti e massime morali. Le figure sono di notevoli fattura tardo gotica in valle di Aosta. Sono opera di Giacomo Jaquerio e dei suoi discepoli, che li eseguirono tra il 1425 e il 1430.
Le stanze e le sale sono distribuite su tre piani fuori terra e ogni spazio ha una sua individualità compositiva. Degni di attenzione sono igrandi camini, presenti quasi in ogni ambiente; la sala del trono, con la cappella sul fondo magistralmente affrescata dal  Jaquerio; e poi la cucina e poi la sal da pranzo. Tutti i locali sono arredati con autentici e preziosi mobili valdostani del XV e XVI secolo.

Buona domenica a tutti! ^_^
Ieri sono andata ad Aosta e ho avuto l'occasione di visitare il castello di Fénis.
Davvero bello! Finalmente l'ho visto. ^_^
Vi metto qualche foto e un po' di notizie storiche del castello, così potete scoprire un po' di cose. ^_*


p.s. Le info le ho prese su internet da un sito dove spiega bene tutto. ^_^









sabato 23 ottobre 2010

zero-project - Princess of My Heart

Buon venerdì pomeriggio! ^_^

Ho scoperto meno di un'ora fa una bellissima canzone, che s'intitola appunto "Princess of My Heart".
Ve la metto qui di seguito, così potete ascoltarla. ^_^

giovedì 21 ottobre 2010

Quello che non tutti sanno..

Quello che non tutti sanno è che ieri era lo Spirit Day. Ieri, in Inghilterra e in America, si commemoravano tutti i giovani gay che sono stati costretti al suicidio dalle percosse e dai maltrattamenti dei loro coetanei.
Ieri si commemorava Tyler Clementi, 19 anni, studente alla Rutgers University, che si è gettato da un ponte dopo che il suo compagno di stanza ha nascosto una webcam nell'alloggio e diffuso in tutto il campus il suo rapporto sessuale con il fidanzato.
Ieri si commemorava Raymond Chase, 19 anni, studente alla Johnson & Wales University di Rhode Island, che si è impiccato nel suo dormitorio.
Ieri si commemorava Seth Walsh, di soli 13 anni, vittima di maltrattamenti per il suo modo di vestire, per le sue maniere riservate, per il suo essere gay. Sua madre l'ha ritrovato impiccato a un albero del cortile.
Ieri si commemora Asher Brown, anche lui di soli 13 anni, maltrattato per il suo aspetto minuto, per la sua religione, per i suoi vestiti, per essere gay. I suoi genitori hanno provato diverse volte a contattare le autorità scolastiche, che non hanno mai fatto nulla.
Ieri si commemorava Billy Lucas, 15 anni, maltrattato per essere gay, ignorato dalle autorità scolastiche. Sulla sua pagina commemorativa, su Facebook, sono stati lasciati messaggi omofobici.
Non sono i soli.
Ieri America e Inghilterra hanno indossato un capo viola per ricordare.
Credete che in Italia se ne sia parlato da qualche parte? Al TG? Su Facebook?

Io non ne sapevo nulla. Solo stamane ho scoperto questa cosa... =/

mercoledì 13 ottobre 2010

Voleva una vita normale, era una comune 17enne, mancavano poche settimane al suo 18esimo compleanno....ma tutto svanì in una serata...

La trama...
Milano, notte di luna piena.
Un morso misterioso alla caviglia, e la vita di Veronica non è più la stessa. 

Da quel momento i suoi sensi sono potenziati, il suo corpo pervaso da un’energia senza limiti e strani sogni di un passato lontano la perseguitano.
Cosa le sta succedendo?
Giorno dopo giorno, il suo mondo di liceale diciassettenne, fatto di Parini, fumetti, piscina, amiche e problemi di cuore, diventa un universo nuovo e pericoloso, dove uomini neri avanzano sospesi dal suolo, un vecchio dagli occhi di serpente la teme, un ragazzo bello ed enigmatico entra nella sua vita e custodi di antichi riti pagani vogliono ucciderla. 
E una notte, complice un libro d’altri tempi e un Conte dallo sguardo smeraldo, Veronica scopre la sua nuova natura: in lei c’è lo spirito dell’Antico, il Lupo. La fantasia di Luca Tarenzi ci regala un personaggio vivo, che sullo sfondo di una Milano cupa e segreta lotta, si emoziona, si vendica e ama: è lei, è Veronica il Lupo e ci entrerà nel sangue.


La mia recensione... Veronica è una 17enne più o meno normale.
Si è appena trasferita a Milano e non è un tipo molto socievole, infatti ha solo un'unica amica, ma una di quelle buone. Si chiama Irene e nonostante l'apparenza fragile, nasconde una ragazza molto forte.


Veronica un giorno si sveglia come tutte le mattine per recarsi a scuola, ma appena appoggia il piede in terra, sente un dolore fortissimo. Guarda meglio e vede che c'è una ferita recente.
E' preoccupatissima e decide di andarsene di casa al più presto, per non destare sospetti e attirare su di sé troppa attenzione, ma soprattutto...troppe domande!!
Poche ore dopo sta già meglio e la ferita è quasi del tutto guarita, ma qualcosa non la convince..le capita di vedere cose, sentire suoni, sentire odori in modo molto più intenso del solito.
Passano i giorni e mentre è in piscina incontra un ragazzo con cui inizia a parlare..
...ma come lei nasconde un segreto che ancora non sa ancora di dover tenere nascosto, mentre il ragazzo, Ivan, sa cosa è lei e sa benissimo quale segreto tenere nascosto alla ragazza....

Nel frattempo Veronica incontra altri personaggi che danno peso alla storia, o che semplicemente interferiscono nella sua doppia vita, dando così l'opportunità a queste ultime di fondersi e di peggiorare le varie situazioni.
Be' non c'è che dire.
E' un libro che mi ha presa veramente visto la rapidità con cui l'ho letto. ^^
5 stelle semplicemente perché dovevo smettere di leggere perché avevo sonno e dovevo andare a dormire, altrimenti rimanevo allegramente alzata a leggere.
Lo consiglio vivamente. ^^

domenica 3 ottobre 2010

Il Drago e la fanciulla

E' un racconto che ho trovato poco fa bighellonando nel web...

Ogni anima è terra di draghi, ogni fiore trema alla loro ombra, ma quando il dolore profondo tocca il nostro cuore, è allora che si risveglia il guerriero d'amore che è in ognuno di noi. Non è il male ad essere forte, ma è la nostra resa a renderci deboli. Combatti per la tua terra sveglia il guerriero che è in te.

Un drago malefico un giorno conquistò la terra di una pacifica fanciulla, e col suo soffio di fuoco le bruciò il giardino e la sua piccola ma graziosa dimora, addormentarsi poi soddisfatto del dolore causato.
La fanciulla pianse a lungo tante lacrime, e con pazienza e amore, prese di nuovo a piantare semi nel suo giardino, a ridipingere pareti, a riattaccar tendine, e quando il lavoro fu terminato si sentì di nuovo felice.
Al gioire della fanciulla il drago si ridestò e nel vedere di nuovo il giardino fiorito e la dimora brillante di luce, fu preso da una rabbia incontrollata e con un altro soffio stavolta più potente rase al suolo ogni cosa.
La fanciulla pianse stavolta tutte le sue lacrime, il grande amore messo nel ricostruire ogni cosa si tramutò in profondo dolore. Il drago si riaddormentò per la seconda volta e la giovane stavolta completamente sconfitta, girò tra le rovine della sua dimora, tra i ciottoli fumanti del suo giardino e capì che finché il drago fosse rimasto nella sua terra, non avrebbe mai più potuto sorridere. Pertanto decise di combatterlo, ma tra le mani la fanciulla non aveva spade ma solo semplici semi di fiori e di giorno mentre il drago dormiva introduceva attraverso le narici i semi dei suoi fiori e di notte nel mentre era sconvolta dalla paura, non avendo più alcun rifugio, raccoglieva tutte le sue lacrime in piccole ciotole di cristallo, che poi svuotava nelle narici del drago.
Questa operazione che all'apparenza poteva apparir innocua, fu invece causa della sconfitta del grande drago. I semi dei fiori riscaldati dal suo soffio caldo e nutriti dalle lacrime della fanciulla, presero a fiorire nel corpo del nefasto animale, una rosa gli spuntò nel cuore, un ciclamino nella pancia, un ibisco nell'occhio destro, un giglio nella bocca. Il drago si ridestò per portare ancora distruzione, provò a soffiare fuoco e ne uscirono gigli, provò a guardare con odio e sentì amore, provò a divorare vite ma sentì disgusto. Il drago non riusciva a capire cosa gli stesse accadendo, aprì le sue larghe ali e volò lontano da quella terra che gli aveva sottratto la sua più grande qualità: la malvagità, e nel volare lontano urlò ai suoi fratelli:
Non accostatevi più a quella terra, forte è la sua benefica influenza.
La fanciulla osservò il drago volare lontano, poi si guardò intorno e constatò i danni che le erano stati inferti, erano tanti, e ci sarebbe voluto tempo per riaggiustare ogni cosa, ma quello non era un problema, avrebbe ricostruito ogni cosa, con molto più amore. Presto quella terra sarebbe divenuta dimora di sorrisi e di luce, e nessun drago osò più accostarsi.








....Biografia....


Cleonice Parisi, Favolista Spirituale e Aforista. Definita un "caposcuola" nel suo genere, è l'unica Favolista Spirituale le cui opere si rivolgono ad un pubblico adulto, attraverso originali metafore che aiutano a recuperare il senso più profondo ed autentico della nostra vita, spronandoci ad amare incondizionatamente noi stessi e il nostro prossimo con fiducia.
Favole avvincenti dove spesso l'umano è contrapposto al divino. È evidente nei suoi testi l'influenza di autori quali Esopo e Fedro, precursori di tale genere letterario.
Appassionata degli scritti di Gibran, ha ricevuto molti premi e riconoscimenti con aforismi e prosa. Componente di Giuria nel Premio Nazionale Surrentum e segretaria dell'Associazione Culturale Ars Scrivendi, è la Guida di Supereva per le Favole, va a spasso con carta e penna poiché "l'ispirazione è fulminante e non vuol perder neanche un istante".
Cleonice Parisi sostiene che lo scrivere è una terapia per la vita e che "la gioia si nasconda sotto la noia".
Tra i suoi aforismi più famosi ricordiamo: "Parla il favolese la Mente che dell'Anima ha visitato il paese" e "Nessuno è Qualcuno senza gli altri". Tra le sue opere: La piccola Voce, Viandante nel Cuore, Le favole dell'Anima, l'Angelo del Focolare.
Curatrice di due raccolte di poesie di autori vari, Scolpiti nel Vento e i sensi della Mela.
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