lunedì 28 febbraio 2011

[Recensione: Il Tempo della Memoria] Perché la vita viva sentisti... E ora in un lento morire La compagna ritrovo Che mai mi abbandona Che attende in silenzio Il mutare del tempo E sale sparge sulle ferite.

Letto gratuitamente e scaricato da qui: http://www.ebookingdom.net/wp/2010/07/ebook-il-tempo-della-memoria/

La trama: Sebastian ha smarrito la sua strada e si mette in viaggio per rimettere insieme i cocci della sua vita…
Chi sentirà il suo grido d’aiuto?
“Il Tempo della Memoria” è il racconto di un viaggio, più metaforico che reale, di Sebastian che si trova, come credo prima o poi accada a tutti, in un momento in cui ogni cosa sembra aver perso significato… Ricordo di averlo scritto molti anni fa, durante un lungo viaggio in auto, guardavo fuori dal finestrino e il cielo era grigio… in quel momento l’immagine del rosone di una cattedrale si è affacciato alla mia mente, chiaro e distinto come se fosse davvero davanti ai miei occhi… e da lì è iniziato tutto.

Recensione: L'ho trovata una lettura molto interessante e delicata, che merita una lettura attenta per essere compresa. E' un racconto, infatti, che descrive molto bene il clima, le emozioni..tutto insomma.
Le poesie sono molto belle e infatti ho utilizzato una parte di una di queste per il titolo della recensione.

Una bellissima storia che ho apprezzato molto.
Vi saluto una poesia del racconto.

Di speranza ebbra 
La felicità di possedere 
M’illusi 
Dimentica che altro 
Essa non è se non 
Irraggiungibile Chimera.
 Ma se scortala per un istante 
In una carezza sfiorare
Lieve il tuo viso
Inseguirla vorrai 
Perché la vita viva sentisti... 
E ora in un lento morire 
La compagna ritrovo 
Che mai mi abbandona 
Che attende in silenzio 
Il mutare del tempo 
E sale sparge sulle ferite.

[Recensione: Arte Fantasy] Una raccolta davvero stupenda che merita davvero molto!

Che spettacolo!!! 
Ho scoperto questo libro - come tanti altri - per puro caso qui su aNobii. Da quel momento è scattata la caccia e l'ho trovato qualche giorno fa in una gitarella al Libraccio. Non ho resistito e me lo sono portata a casa insieme agli altri libri comprati lo stesso giorno.


Alcune illustrazioni non mi sono piaciute ma altre mi hanno fatta letteralmente sbavare! I
Infatti ogni volta andavo sul sito indicato per cercarle, anche se molte non le ho trovate. =/


Il gioco vale la candela anche se in questo caso dovrei dire "il libro vale il prezzo" perché con 19, 95 euro ci si porta a casa un libro di illustrazioni davvero imperdibili per gli amanti del genere (e io ne faccio orgogliosamente parte. XD)


Insomma io lo consiglio caldamente!


Vi posto anche qualche illustrazione che compare nel libro.










"Lupo e falce" di Robert Chang.








































"The Sharing Knife" di Matt Stawicki.






















 
"La profezia" di Matthew Bradbury.

[Recensione: Il Cristallo di Rocca] Un mondo dove l'onestà e la gentilezza sono cose ovvie e dove sentimenti e rispetto contano per davvero..

Che bello!
L'ho trovato per caso qualche tempo fa in internet ma ai tempi non aspettandomi chissà che cosa, non l'avevo letto. Ho fatto male. XD
E' una storia molto bella dove il lettore viene trasportato in questa dimensione dove le streghe vivono tutte tranquille e in pace, lontane dai mortali che invece perseguitano ragazze innocenti punite per cose di cui ignorano l'esistenza e dove le accuse si basano su futili motivi.
Ed è tra questi due mondi che la protagonista si barcamenerà, tra lavori umili tra i mortali e agi ad Altrove il mondo delle streghe.
I problemi sorgono quando incontra Ludovico, un ragazzo che non accenna egoismo o sentimenti negativi, anzi è talmente buono che sembra irreale pure nel racconto!
E ovviamente come si fa a non innamorarsi di uno così? E se l'amore significa perdere i propri poteri di strega e fare una vita da mortale?
In definitiva dico che questo è un racconto davvero bello e che non richiede nemmeno tanto tempo, visto che ha solo 36 pagine. Una lettura davvero bella!
Complimenti all'autrice perché una storia così merita davvero, soprattutto se ha messo tutta se stessa nel scriverla.

giovedì 24 febbraio 2011

[Recensione: Brandelli (di morte e di amore)] Zombie, occasioni sprecate, vampiri, streghe e cannibali.

LA CURA ★★★★★
L'idea di un'epidemia di zombie è ormai famosa e abbastanza scontata a volte ma in questo racconto l'autore si è dimostrato bravo nel creare una storia con questa epidemia come tema e ad adattarla ad una Milano in preda al panico, lasciando il lettore ignaro di alcuni fatti fino agli ultimi istanti, dove il ritmo accellera, nonostante sia già sostenuto nel resto della narrazione. Il finale è spettacolare e, a suo modo, dolce.
Cinque stelle pienamente meritate.
La canzone che si addice mi sembra questa: http://www.youtube.com/watch?v=OI-fWgyMXYA
TODAY ★★★
Questo non è stato all'altezza delle mie aspettative purtroppo. L'idea di base era discretamente interessante, in quanto tutta la storia è incentrata sui rimorsi del protagonista per non aver detto "sì" ad una domanda posta vent'anni prima. Non mi aspettavo chissà che cosa da questo racconto ma sta di fatto che m'ha delusa.
La canzone che si addice mi sembra questa: http://www.youtube.com/watch?v=GdZn7k5rZLQ
DIO E' MORTO ★★★★ "Il cuore che mi hai spaccato"
Siamo in uno scenario davvero particolare. Da una ventina d'anni la Guerra Rossa è finita e i vampiri vivono tranquillamente, mentre gli umani sono rinchiusi in lager.
Erika e Ivan sono andati uno di questi luoghi in visita e ad un certo punto lei chiede di un particolare detenuto, un ammazza vampiri. Nessuno oltre lei sa che lei ha sempre amato quell'uomo...
Come nel primo racconto l'idea e il racconto mi sono piaciuti molto ma questa volta il finale shock non l'ho gradito, ecco perché ho dato solo quattro stelline. Pazienza.
La canzone che si addice mi sembra questa: http://www.youtube.com/watch?v=6dUbII_JnY0&playnext=1&l…
LA GUERRA E' FINITA ★★★
“La guerra è finita
Per sempre è finita
Almeno per me”
Questo racconto è ambientato nel '45 poco dopo il decesso di Mussolini.
I protagonisti sono due fascisti che devono scortare e portar via dal loro orfanotrofio tre sorelle di origini catalane e dei bambini.
Le sorelle però all'ultimo momento cambieranno fazione e i due soldati moriranno per mano del nemico.
Questo non è maluccio, ma non mi ha fatta impazzire. Inoltre è partito svantaggiato perché odio quel periodo storico più di altri, quindi non sono riuscita a dare un giudizio imparziale e mi dispiace.
Il finale è interessante come la storia. Tre stelle e mezza.
La canzone che si addice mi sembra questa: http://www.youtube.com/watch?v=e1M8DbtdHBY
OVERLOAD ★★★★
E' l'ultimo racconto, il più lungo e direi anche il più crudo. La storia infatti è incentrata su una sorta di "allevamento" di donne chiamatoil Ranch che le alleva come bestiame e le vende al miglior offerente per soddisfare le pulsioni sessuali e cannibaliche dei propri clienti.
Un giallista che colleziona trofei macabri come il pc di un noto cannibale, scopre tutto questo da un nickname e da un sito, il Ranch appunto. Ignora quello che sta per scoprire e cosa lo attenderà, ma è disposto a tutto pur di scoprire la verità.
E' uno dei più belli, da togliere il fiato e descritto in maniera impeccabile. Ciò riesce a far capire, almeno in parte, come possono pensare e cosa sono in grado di fare i cannibali, che non vengono mai associate ad individui del mondo moderno e che ci circondano.
La canzone che si addice mi sembra questa: http://www.youtube.com/watch?v=4Rz4J39BdKI
p.s. Le canzoni le trovo giuste basandomi sul ritmo della narrazione, della canzone e di ciò che questo mix di parole e suoni hanno suscitato in me.

mercoledì 23 febbraio 2011

[Recensione: Sole Maledetto. Quattro donne oltre il limite.] Un sole maledetto, un libro sulla scadenza delle persone, un insolito gene e un pesce arcobaleno. Quattro donne e le loro quattro storie.

Ho iniziato a leggere questa raccolta di storie brevi in un pomeriggio all'insegna della noia più mortale e da quel momento ho scoperto quattro bellissimi racconti, che si sono meritati 4 stelline e mezza.
Sono tutte diverse tra loro ma in comune hanno l'introspezione psicologica e la difficoltà a rapportarsi con la società e il mondo esterno, espresso in quattro modi completamente diversi e molto affascinanti.
Il primo, Sole Maledetto, è il terzo in ordine di preferenza per via del finale.
Il secondo Uomini a scadenza è il quarto perché non m'è piaciuto il fatto che la protagonista ha usato la storia di una ragazza che la reputava un'amica ai tempi della scuola facendo carriera con il suo coraggio e le sue esperienze "di vita" nell'ambito scolastico.
Il terzo, A Strange Gene è il secondo e semplicemente si becca l'argento perché m'è piaciuto di più l'ultimo, anche se devo dire che questo ha davvero una storia bellissima e spiazzante, da restare a bocca aperta. (Infatti una piccola esclamazione di sorpresa m'è scappata, ma fortunatamente mia madre era troppo concentrata a guardare la tv e mio padre a leggersi un giornale per essere fulminata con lo sguardo di qualcuno.)
Il quarto, Il Pesce Arcobaleno è quello che ho preferito, perché mi ha lasciata di stucco il fatto che la protagonista ha deciso di disegnare solo quello che gli altri vogliono anziché disegnare per se stessa ma forse è stato il migliore proprio per questo motivo.
Insomma, una raccolta da conservare gelosamente e che rileggerò molto volentieri più avanti.

[Recensione: Shiver. Una storia d'amore e di lupi] "Mondo di parole perso tra i vivi il mio posto è insieme ai morti-viventi. Derubato della voce io continuo a offrire migliaia di parole al terrore di morire."

Tu sei la mia seconda pelle 
mia estate autunno inverno 

e per seguirti esplodo 

e perdersi è bellissimo.
E' un libro meraviglioso che andrà dritto nei miei preferiti. L'avevo visto già durante il periodo estivo e già il fatto che sotto al titolo c'era la frase "una storia d'amore e di lupi" m'aveva fatto dire: "Questo lo devo avere!"Non tanto per il fatto che c'è una storia d'amore, ma per il semplice fatto che ci sono i lupi! Poi va be' io ho sempre avuto un debole per i lupi mannari e questo ha contribuito ad accendere il mio desiderio nei confronti di questo libro, ma per mancanza di fondi e perché quando lo cercavo in biblio non era mai disponibile ho anche dimenticato la sua esistenza.
L'ho ritrovato settimana scorsa in e-book e da quel momento basta, ho letto quasi esclusivamente solo questo. Si può intuire il perché..
Comunque… La frase "una storia d'amore e di lupi" può anche far pensare "Ecco l'ennesimo spreco di carta su storielle banali e noisette alla Twilight" ma a mio avviso non è così, anzi.
Qui i lupi mannari sono nettamente migliori degli altri e questa figura non è sottolineata dovunque nel libro, perché tutto è incentrato sull'amore di Grace e Sam e del fatto che il freddo può portarselo via in un attimo e forse è anche questo che rende il libro così speciale!
Un'altra cosa interessante è che la narrazione è a due voci, nel senso che Grace e Sam si alternano in un balletto di parole, sensazioni e desideri facendo perdere il lettore nella loro storia piena di difficoltà.
Inoltre la mancanza di azione rende ancora più bello questo libro e per una non - romantica come me che ama leggere libri dove sangue e sbudellanti sono all'ordine del giorno è stata proprio una sorpresa. Positiva ovviamente! ^-^
Mmm…che altro… Lo stile è molto bello, in quanto è in grado di trasmettere le emozioni dei personaggi e se non mi sono scappate delle lacrime è stato perché sono un po' esigente in questi casi, anche se ammetto di commuovermi più facilmente rispetto agli anni precedenti (anche se, come già detto, non mi commuovo molto facilmente.)
Mi schianto nel vuoto tremulo
cercando la tua mano
perso in sterili rimpianti
questo fragile amore è
un modo
per dirti
addio.
Forse queste parole mi hanno quasi commossa e chi lo ha letto (e apprezzato) credo possa capirmi..
Insomma, direi che è uno di quei libri che secondo me si merita un 10 pieno. Il perché non lo dico e lascio a voi l'onore di scoprirlo leggendo questa storia. ^-*
Ci sono anche delle canzoni che ho ascoltato durante la lettura e che sono state sicuramente azzeccate in certi punti.
Hope di Kendra Springer per il loro incontro in veranda. http://www.youtube.com/watch?v=onUfo_dex1o
Estoy Perdido del gruppo sudamericano Ill Niño per le parti un po' tristi (es. l'addio) http://www.youtube.com/watch?v=BWdomDIVOEc
What You Deserve del gruppo sudamericano Ill Niño per le parti che hanno un ritmo incalzante.. ^-^ http://www.youtube.com/watch?v=PEv9knEqGcU&feature=rela…
Diamonds On The Inside di Ben Harper che per il suo ritmo tranquillo riesce ad adagiarsi a molte parti del libro. http://www.youtube.com/watch?v=r4bOfzAShiA

mercoledì 16 febbraio 2011

[Recensione: Justin] "Io non faccio accordi, Io faccio le carte."

Questa è una frase del Destino che mi ha colpita appena l'ho letta. Mi è entrata subito dentro e infatti ho avuto il bisogno di mettere un segno sulla pagina e di - ahimè - sottolineare la frase a matita. Non lo faccio mai, quindi vuol dire che per qualche arcano motivo l'ho trovata importante.
Comunque…il libro parla di Justin (David) Case che in seguito alla scampata morte del fratellino Charlie inizia a riflettere (in modo tutt'altro che rilassato) sul fatto che il Destino non manda nessun messaggio d'avviso, agisce e basta, nel bene e nel male senza fare sconti.
Da qui inizia la paura folle (e insensata) di Justin per il Destino. Cambia nome, cambia casa, cambia abbigliamento. Cambia tutto sé stesso pur di fuggire dal Destino.
In una di queste occasioni incontra un personaggio molto importante nella vita di Justin/David: Agnes Bee, una giovane fotografa. Con lei ha un legame speciale che lo porta ad andare a casa sua quando ha bisogno, quasi fosse la sua fidanzata. E in effetti al nostro Justin non dispiacerebbe affatto…. Però si sa, non sempre l'amore è corrisposto. Con lei farà anche sesso e farà spesso pensieri a sfondo erotico su di lei. Presumo sia normale per un adolescente e anche io in quanto tale non mi vergogno ad ammettere di aver fatto anche io, in due occasioni ma l'ho fatto, pensieri erotici su ragazzi che trovavo attraenti. (Qui si spiega le "sole" due occasioni in cui mi sono trovata in queste circostanze.)
Poco dopo aver conosciuto il ragazzo si fa la conoscenza con Boy, un levriero - immaginario - che si porta sempre appresso.
Nella vita scolastica sboccia l'amicizia con Peter e in seguito con le sue sorelle minori Anna e Dorothea, che lo aiuteranno molto nella sua breve vita da 15enne.
Per tutta la durata del libro il protagonista crede di essere vittima del Destino, che per puro e sadico divertimento lo tortura facendolo scampare a disastri aerei, lo fa innamorare di una ragazza che non corrisponde…
Ma (sì c'è un ma), un'improvvisa meningite gli fa capire che il Destino sa essere sì imprevedibile, ma non sempre in modo negativo e che se qualcosa nella tua vita non va come vorresti non significa che il Destino ha voglia di rovinarti l'esistenza…. o forse sì?
Be' questo libro non è male ma non è nemmeno quello che mi aspettavo, ecco perché 3 stelle e mezza. Un poco mi ha delusa, avevo un'aspettativa troppo elevata forse per un romanzo intenso, bello e interessante di un paio di centinaia di pagine.
L'autrice comunque ha saputo stupirmi, quindi m'informerò su di lei e leggerò altri suoi libri per capire quanto potrà piacermi in futuro.

martedì 15 febbraio 2011

Io vivo e tu muori: Perché? E' questione di razza caro!


Una cosa che non mi si deve toccare sono gli animali, specie i cani.
Ecco, aver letto su un sito in cui bazzico spesso e aver sofferto per 32 minuti e 25 secondi in balia di scienziati pazzi alla Victor Frankestein è stato semplicemente agghiacciante, disgustoso e deprimente. Esatto, non si può non star male vedendo cose del genere, ci si fa schifo fa soli per la nostra impotenza contro un mondo di merda che peggiora sempre più.

Ora vi dico il perché di questo post.
Circa una mezz'ora fa ho scoperto una cosa veramente schifosa. Il Kennel Club ( http://www.the-kennel-club.org.uk/services/ ), un'organizzazione che si occupa della riproduzione, della mostra e della promozione di più di una razza canina. Per Kennel Club si può anche parlare di tutti i club di razza, anche se per "tutti" si intendono esclusivamente le razze che hanno deciso di riconoscere, mentre per "razza"s'intendono i cani di razza pura, dove non sono compresi gli ibridi o gli incroci misti tra razze canine.

Ora vi riporto il testo dove ho appreso la notizia.



Un pedigree ad ogni costo

Quando si parla di cani di razza è l’Inghilterra a fare da esempio. Un club in particolare, il Kennel Club, impone si può dire mondialmente le proprie regole nel campo degli incroci fra cani, si tratta di direttive il cui valore è universale. Eredità dell’ eugenetica del 19esimo secolo la filosofia di questi club per animali da concorso sta condizionando il destino di milioni di cani di razza in tutto il mondo, creando per alcune specie delle situazioni drammatiche.
Il Cavalier Spaniel, un piccolo cane da compagnia, è una razza sempre più manipolata e modificata per ragioni estetiche tanto da essere colpita da una forma tremenda di epilessia,questo perché la sua scatola cranica è stata talmente ridotta dagli allevatori che il cervello non ha più abbastanza spazio al suo interno.
Il documentario propone una galleria di mostruosità che coinvolge anche molte razze conosciute: dal carlino, al cane lupo, dal bulldog al basset hound cani modificati per ragioni estetiche considerati da molti veterinari delle vittime. Una denuncia spietata della follia umana e delle sofferenze di quello che continuiamo a chiamare con molta falsità il nostro migliore amico.

In verità c'è anche un video ma sinceramente non me la sento di metterlo qui sul blog, perché sono 32 minuti e 25 secondi di pura follia, tristezza, rabbia e non so altro. Mi sto ancora chiedendo come ho fatto a vedere tutto il video, perché è semplicemente atroce quello che questi cani hanno subito, stanno tutt'ora subendo questa tortura.

Be' ora vi saluto e auguro a tutti una buona serata anche se ho appena parlato di cose tutt'altro che simpatiche. 

lunedì 14 febbraio 2011

[Recensione: Momenti di trascurabile felicità] "Cervantes scriveva, Don Chisciotte viveva e io leggevo.."

In questo caso Francesco Piccolo scriveva, Francesco Piccolo viveva e io leggevo.
Come dice Marracash in una canzone 
fino a qui tutto bene.
Il problema è quando inizi a leggere e non capisci proprio un cazzo di quello che c'è scritto.
Questo libro infatti mi ricorda un foglio elettronico dove un'amica ci aveva scritto i pensieri di una notte insonne e che poi mi aveva fatto leggere. La stessa cosa con la differenza che quello che l'amica aveva scritto aveva destato il mio interesse e aveva molto più senso di questo.
Sono indecisa se dare 2 stelle e mezza o 3, ma in entrambi i casi il mio giudizio è tutt'altro che positivo, perché questi cosiddetti "momenti di trascurabile felicità" a me sembrano piuttosto un'accozzaglia senza senso di pensieri idioti, noiosi, senza senso e qualche volta sembravano anche un po' vanitosi (di cosa debba vantarsi uno con manie, bizzarrie, fissazioni, idiosincrasie e chi più ne ha ne metta non so).
Il bello è che questo libro è piccolo nelle dimensioni ma piccolo anche nella qualità. Come prima impressione sullo stile di questo scrittore e sui suoi libri sono rimasta orribilmente colpita. Ciò significa che è praticamente impossibile l'eventualità di avere in libreria un nuovo libro di Piccolo perché se mi sono annoiata a morte con 133 pagine, non oso immaginare come potrei reagire ad un libro di una mole più grande!
Comunque ho deciso il voto: 2 stelle e mezzo mi sembra il massimo che si merita.
In conclusione questo è uno di quei libri che sconsiglio vivamente a chiunque e che sono contenta ogni secondo di più di aver preso in biblioteca senza buttare via 12 euro e 50 che ho potuto sfruttare in investimenti più fruttuosi.

sabato 12 febbraio 2011

[Recensione: I Duellanti di J. Conrad] Ehm...dunque?

Sì, dunque. E' questo che mi sono chiesta alle 22 svaccata sul divano affianco a mia madre. DUNQUE. 15 anni di vita buttati nel cesso per cosa? Orgoglio? Probabilmente è quello, perché alla fine non ho capito il perché di questi duelli. Uno lo fa per orgoglio e l'altro boh. So solo che D'Hulbert - quello che duella per orgoglio -, è quello che mi è stato più simpatico. Perché? Boh anche qui. Forse perché è altro e biondo, forse perché è un tipo che riflette (anche io, con la differenza che lui riflette e basta, io continuo in eterno)..
L'altro invece mi sembra solo uno che ama prendere un'arma e combattere.
Alla fine del penultimo capitolo ho iniziato a bestemmiare in turco, cinese, finlandese, elfico e molte altre lingue perché il finale che si prospettava davanti ai miei occhi era bruttino. Per fortuna finisce bene.
Lo sfondo della vicenda è uno dei miei preferiti, ovvero nella Francia di Napoleone I.
Oltre allo sfoggio di virilità in combattimento ci sono anche cose più interessanti per me, come la paura di morire in duello, rendersi conto di aver pensato solo alla carriera, vedere scorrere il tempo e molte altre cose.
Penso che lo rileggerò presto, tanto è nella vasta libreria di mio padre e a lui non dispiace, quindi... perché non approfittare di questa opportunità? ^_*
Quella notte, steso supino con le mani sugli occhi o coricato bocconi con la faccia sepolta nel guanciale, il generale D'Hulbert compì il pellegrinaggio di tutte le emozioni: il nauseante disgusto per l'assurdità della situazione, il dubbio sulla capacità di condurre la propria vita, la diffidenza verso i suoi sentimenti migliori - tutte le provò, una dopo l'altra. "Sono un idiota, né più né meno" pensava. "Un idiota con l'animo sensibile. Perché ho sentito due tipi chiaccherare in un caffè.. Sono un idiota che ha paura delle menzogne - mentre nella vita quello che solo conta è la verità".

martedì 8 febbraio 2011

[Recensione: La Saga di Esmeria. L'Assassino Nero] Le storie del Guerriero Bianco e dell'Assassino Nero, nemici e fratelli..

Il Fiuto in questo periodo mi sta facendo leggere cose davvero stupende!
Ma la cosa ancor più bella è sapere che queste storie le ho scoperte per caso e che sono di ragazze emergenti e valide.
Questo libro in particolare mi ha fatta sentire spesso come Ràvul, o quasi e posso assicurare che solo pochi autori ci sono riusciti. Non so nemmeno io se definirmi una lettrice esigente o meno..be' forse un po', però se un libro mi prende e mi porta via c'è poco da essere esigenti.
Un'altra cosa che mi ha piacevolmente stupito è stato scoprire che questa autrice ha iniziato a scrivere questo libro a 13 anni e, stando a delle ricerche che ho fatto in internet, l'ha terminato a 15. Be' devo proprio congratularmi con questa ragazza. ^__^
Ma veniamo un po' al libro...
E' semplice, scorrevole, piccolo. Io mi sono convinta già al fatto che è una storia fantasy con protagonista un assassino. Adoro queste cose, ma tutta la storia in sé la rende ancora più magica e avvincente ai miei occhi, al punto che leggerlo una volta non mi è bastata: oggi ho riletto le parti più belle (a mio avviso) e le leggevo come fosse stata la prima volta. Ovvio, non sarò stata nello stesso stato d'animo della prima lettura ma sono comunque riuscita a stupirmi ancora. Pazzesco. O.O
Comunque….
Ràvul è senza ombra di dubbio il mio personaggio preferito, per molti aspetti.
E' l'Assassino Nero. °w° E qui ho detto tutto. Io ho sempre avuto un debole per gli assassini e i serial killer e non mi vergogno ad ammetterlo ma non credo che sia questa la motivazione che spingerà altri lettori come me a dire che Ràvul è il loro pupillo per via della sua glacialità perenne.
Gli occhi, anche quelli sono stupendi. Peccato che non sono grigi come i miei, ma azzurri come il ghiaccio sono comunque molto affascinanti… °w°
Ehm…ricomponiamoci.. XD
Dicevo…Samvise mi è simpatico, ma dire che è uno dei miei preferiti è un po' esagerato. In questo libro posso affermare con certezza che stravedo solo per Ràvul, il temibile Assassino Nero.
Il Guerriero Bianco, quello che sembra essere il fratello di Ràvul è un po' confuso sulla "fazione" a cui allearsi. Prima lo vuole ammazzare senza troppi complimenti e poco dopo non sa nemmeno lui. Boh. Forse devo attendere il secondo libro per scoprirlo..

[Recensione: Sitael] "Poiché lui è nato per essere Luce."

Wow, sono rimasta piacevolmente colpita da questo libro e il fatto che in pochi giorni l'ho terminato può solo che confermare che l'ho apprezzato molto. ^__^
La mole (861 pagine circa), può far pensare ad un mattone e il fatto che questo è il primo libro dell'autrice può sviare ancor più un lettore incuriosito.
Come sempre il Fiuto mi ha dimostrato che mi devo fidare ciecamente, perché è un libro che scivola via come pioggia su un vetro e questo grazie ad una scrittura fluida e semplice.
Inoltre per un'amante del fantasy come la sottoscritta stare a Lycenell - la terra immaginaria dove è ambientata la storia -, è davvero un'esperienza meravigliosa!
Quando leggevo mi sembrava di vivere nel videogioco Sacred 2: Fallen Angel per la vastità di creature che si trovano in questa storia. Un esempio curioso è stato trovare le arpie (da che mi ricordi le arpie io non le ho mai trovate nelle mie letture, quindi la mia faccia era vagamente simile a questa O.O davanti a queste creature).
Rimanendo sempre nel tema "creature", i questo libro si conoscono ad esempio gli Sharephi, degli elfi rinnegati perché non in grado di praticare la magia. (Non approfondisco ulteriormente perché sarebbe uno spoiler troppo ampio che rovinerebbe una parte molto interessante del libro).
I personaggi.
I personaggi sono ben caratterizzati, quindi con facilità bestiale ci si ritrova in essi o alcuni di loro diventano i nostri prediletti, o semplicemente li si odia come gli altri personaggi.
Il protagonista, Etenn, mi è subito piaciuto per la sua diversità, perché è una calamita per i guai, ecc.
Ranten sembra il suo esatto opposto.
Un altro che mi è stato subito simpatico è stato lo sharepho Qennel, che con il suo eterno sorriso e il suo ottimismo contagioso, mi ha appunto contagiata.
Anche il capitano Ranten merita il mio rispetto e un po' di affetto anche. All'inizio lo odiavo come Etenn, perché sempre freddo, il tipo capo e poi non mi ricordo più nemmeno io perché. Quando però l'ho conosciuto meglio, ho capito che questo suo atteggiamento non era poi così sbagliato (certo, essere un po' più gentile con gli altri membri della compagnia non era male, ma pazienza).
Cheyun, un'altra sharepha, esperta cacciatrice e amica di Qennel ha avuto lo stesso trattamento che ho usato per il capitano: odio misto ad indifferenza. Poi conoscendola, ho scoperto che anche lei ha avuto un passato difficile e che i suoi sbalzi d'umore non so fino a che punto possono essere volontari. Alla fine l'ho presa in simpatia ma aspetto a dire che anche lei è tra i miei preferiti.
Inoltre……tutta questa voglia di accompagnare Etenn fino alla fine non cela (ai miei occhi un po' malamente) una sbandata per il giovane dai capelli e dagli occhi come il grano? Se la risposta è affermativa la capisco, non mi sembra da buttar via questo giovine. ;P
Ehm, ricomponiamoci…. XD
Testall, il fratello di Qennel purtroppo non l'ho conosciuto bene, visto la sua prematura scomparsa ma spero che nei libri successivi si scopra qualcosa sul suo conto, perché a conti fatti sembrava simpatico e inoltre era un membro molto ben accetto.
Requel, la ragazza testarda e combattiva che ha perso padre, madre e fratellino in seguito ad un attacco da parte dei Varles, degli esseri creati da Qurash, il cattivo di turno. Il suo atteggiamento la porta spesso a scontrarsi con Ranten e queste piccole liti mi hanno spesso fatto sorridere.
Sharadah, la principessa elfica dal nome, a mio avviso, impronunciabile. Giudicate voi: Sharascidahllen.
E infine l'antagonista Qurasch, un essere umano figlio del Demonio stesso, in grado di portare buio e silenzio ovunque vada. L'unico modo per fermarlo è il Sitael, l'oggetto che può essere usato solo dal Portatore di Luce, scelto da dei cavalieri di un ordine speciale, l'Ordine Regina chiamato così in onore della sua fondatrice, Regina appunto, colei che sconfisse per la prima volta Qurasch.
Che altro dire su questo libro… ah sì! Una piccola precisazione.
Da qualche giorno rompo le scatole all'autrice e questo non influisce in alcun modo sul mio giudizio su questo libro.
Le rinnovo ancora i miei più sinceri complimenti e spero di leggere presto il seguito di questo libro.
Nel frattempo le faccio tanti auguri! ^__^

martedì 1 febbraio 2011

Un bel questionario sui libri!!!

Buon martedì sera a tutti! ^^


Visto che sono stata invitata da Strawberry e, come da regolamento, invito altri 5 blog:


Il Pozzo dei Sussurri

Atelier dei libri

Il Mondo di MeryBimbaDark

101 uomini più di merda del tuo


Il blog della graziosa Sofia



E ora...sotto con le domande!!!








Quanti libri hai letto nel 2010?


Stando ad aNobii 49. Molto soddisfatta, perché nel 2009 ho letto meno. Spero anche quest'anno di leggere molto, ma stando sempre ad aNobii sto già avendo ottimi risultati. 




Quanti erano fiction e quanti no?


Fiction? O.o Comunque erano perlopiù libri (fantasy) e nessun saggio se non ricordo male. Ne compro sempre tanti ma non li leggo mai. XD


Quanti scrittori e quante scrittrici?


Bella domanda.... Non facendoci troppo caso questo diventa un bel problema. XD
Comunque, se i miei calcoli sono corretti, gli autori maschi sono 21 e le autrici 16.


Il miglior libro letto?


Difficile...i miei preferiti sono quelli di R.A. Salvatore, ma il migliore del 2010......non lo so, mi spiace. ^^''


E il più brutto?


Il più brutto..? Mmm.... Le mappe dei miei sogni di R. Larsen. Mi è piaciuto, chiariamo, solo che...anche se l'ho trovato bello, mi ha lasciato l'amaro in bocca. Quello che mi ha lasciato meno, non quello più brutto.


Il libro più vecchio che hai letto?


L'isola del tesoro di Robert L. Stevenson ( 1883 ).


E il più recente?


L'Evocatore di Paola Boni. ( 2010 )


Quale il libro col titolo più lungo?


Il bacio dell'angelo caduto di B. Fitzpatrick.


E quello col titolo più corto?


Echo di Francesca Lia Block.


Quanti libri hai riletto?


La mano sinistra di Dio di Jeff Lindsay.


E quali vorresti rileggere?


Tutti i libri della saga di Drizzt in mio possesso....


I libri più letti dello stesso autore quest'anno?


I libri di Salvatore... :D





Quanti libri scritti da autori italiani?

12. Purtroppo mi sfuggono i titoli.. -.-

E quanti dei libri letti sono stati presi in biblioteca?

Come minimo una ventina! :D

Dei libri letti quanti erano e-book?

5 o 6 non di più. Ultimamente li trovo "scomodi" e con i vari impegni non riesco a star dietro anche agli e -book.



Be' buona serata ^^







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