lunedì 8 agosto 2011

[Recensione: L'uomo Senza Tempo] “ Our souls are not ready for life.. ”

Trama: Dieci anni fa, il desiderio di essere normale l’ha portato a perdere ciò che più amava. Ora, nell’anniversario del suo ultimo ricordo, un uomo dalle conoscenze quasi infinite cammina verso un destino che non gli appartiene, alla ricerca del perdono e della risposta all’unica domanda che non ha mai dimenticato: se non puoi essere ucciso, è giusto che qualcun altro muoia al posto tuo?






Il mio voto: 




La mia recensione:




Non so proprio cosa dire...
No be', una piccola spiegazione per il titolo della recensione ce l'ho.. E' nel testo di una canzone e non so spiegarvelo, appena l'ho vista ho pensato a questo libro...
L'ho finito ieri questo libro e ho avuto un giorno di tempo per pensare alle parole da usare eppure... niente. Ma badate bene: non mi ha fatto schifo, anzi mi ha lasciata così proprio perché mi è piaciuto tantissimo, l'ho divorato in un giorno ( o forse meno? ).
Perché vedete, una storia come questa “ lascia il segno ” per così dire. Ti arriva in casa e rimane lì a farti una silenziosa compagnia insieme ai tuoi altri libri e quando decidi di leggerlo non ti aspetti una cosa del genere, no. Ti aspetti qualcosa di interessante e bello, certamente ma non t'immagini
QUESTO.
Arrivi alle ultime pagine e dopo tutto quello che hai letto e che il protagonista ha passato gli auguri la fine migliore, quella che desidera. Sei lì con lui ha sperare in quel cambiamento tanto atteso e improvvisamente ti ritrovi un “ avvertimento ” che ti dà due opzioni:
- Continuare e vedere la fine che l'autore ha scelto;
- Chiudere il libro e immaginarti una fine pulita, “ vergine ” oserei dire se mi permettete il termine, non ancora vissuta, non ancora toccata, non ancora violata.
Io ho scelto la prima carica di desideri che poi sono sfumati; ma per una volta non mi sento incazzata, non mi sento tradita... Mi sento bene, per così dire perché sono contenta della piega che ha preso la storia dell'uomo senza tempo.
E' stato come vedere per la prima volta un film che poi dichiarerò essere uno dei miei preferiti, che è riuscito a conquistarmi nonostante la fine diversa da come me l'ero immaginata. E non ho avuto bisogno di mettermi lì, con gli occhi chiusi a sentire il suono delle onde che s'infrangono sulla costa per concentrarmi e trovare una fine alternativa, nossignore. Qualche minuto ancora di relax assoluto, il tempo di finire la canzone e sistemarmi per tornare a casa felice della mia lettura, raggiante per essermi arricchita, estasiata per il viaggio appena compiuto e forse un po' triste perché era già ora di scendere dal destriero immaginario su cui ero salita e che forse, se il Destino lo vorrà, incontrerò in una futura avventura.



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