lunedì 5 settembre 2011

Parole nel silenzio...

...Ovvero: perché scrivo.

Mi sono spesso chiesta perché scrivo. Già perché? Per rabbia, tristezza e altre cose represse? Perché sono sempre stata uno spirito libero e solitario? Perché spesso mi sono sentita un verme solitario, una rottura di scatole che deve essere tolta? I don't know.

Scrivere per sè stessi è la cosa primaria. Se dovessi mettermi qui davanti al computer per scrivere qualcosa che non è nato volontariamente dalla mia mente e che inconsciamente o meno non c'entra con me e la mia vita, il foglio elettronico rimarrebbe bianco, quasi fosse stato lavato col Vanish. 

Una volta mi chiedevo perché tutto ciò che scrivevo era tutto così deprimente poi quando mi mettevo a rileggerle facevo la scolaretta impaurita e piangevo, finalmente tutto mi era chiaro: non piangi se quello che stai leggendo non ti fa tremare l'anima. 

Ora accetto i miei scritti per quello che sono: se sono tristi li amo e se sono felici li amo allo stesso modo. Sono dei figli per me, i miei preziosi bambini. Sono la testimonianza che io ESISTO, sono le mie orme che in futuro saranno lì alla portata di tutti o di quattro gatti, non m'importa. Chi vorrà conoscermi potrà farlo così. Io sono tutte quelle lady o tutti quei gentleman che si ferivano, che morivano col cuore colmo d'amore, quelle farfalle mancate...  Ero e sono ancora IO quelle parole. 

Non mi sono mai pentita, così come spesso non mi pento di metterli sotto ad un velo per farli leggere solo ad una persona sola oltre a me. Ad esempio i miei non credo che capirebbero tutto quello che scrivo. Alcune sì e quelle " comprensibili " finiscono sotto i loro occhi ma quelle " incomprensibili " no, se mi chiedessero qualcosa o mi esponessero le loro opinioni sono sicura che una parte di me morirebbe.
Perché non sempre si può capire tutto..

Queste dunque sono le mie " Parole nel silenzio ", quelle parole che pochi hanno letto o sentito e che hanno apprezzato e che in me risvegliano sempre qualcosa.
Delle volte penso che ciò che scrivo è delirante, al limite della follia ma se ho scritto quelle parole un motivo ESISTE.  E quel motivo sono io.

Questo è forse il primo scritto veramente personale che condivido col mondo. 


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