Wow, sono rimasta piacevolmente colpita da questo libro e il fatto che in pochi giorni l'ho terminato può solo che confermare che l'ho apprezzato molto. ^__^
La mole (861 pagine circa), può far pensare ad un mattone e il fatto che questo è il primo libro dell'autrice può sviare ancor più un lettore incuriosito.
Come sempre il Fiuto mi ha dimostrato che mi devo fidare ciecamente, perché è un libro che scivola via come pioggia su un vetro e questo grazie ad una scrittura fluida e semplice.
Inoltre per un'amante del fantasy come la sottoscritta stare a Lycenell - la terra immaginaria dove è ambientata la storia -, è davvero un'esperienza meravigliosa!
Quando leggevo mi sembrava di vivere nel videogioco Sacred 2: Fallen Angel per la vastità di creature che si trovano in questa storia. Un esempio curioso è stato trovare le arpie (da che mi ricordi le arpie io non le ho mai trovate nelle mie letture, quindi la mia faccia era vagamente simile a questa O.O davanti a queste creature).
Rimanendo sempre nel tema "creature", i questo libro si conoscono ad esempio gli Sharephi, degli elfi rinnegati perché non in grado di praticare la magia. (Non approfondisco ulteriormente perché sarebbe uno spoiler troppo ampio che rovinerebbe una parte molto interessante del libro).
I personaggi.
I personaggi sono ben caratterizzati, quindi con facilità bestiale ci si ritrova in essi o alcuni di loro diventano i nostri prediletti, o semplicemente li si odia come gli altri personaggi.
Il protagonista, Etenn, mi è subito piaciuto per la sua diversità, perché è una calamita per i guai, ecc.
Ranten sembra il suo esatto opposto.
Un altro che mi è stato subito simpatico è stato lo sharepho Qennel, che con il suo eterno sorriso e il suo ottimismo contagioso, mi ha appunto contagiata.
Anche il capitano Ranten merita il mio rispetto e un po' di affetto anche. All'inizio lo odiavo come Etenn, perché sempre freddo, il tipo capo e poi non mi ricordo più nemmeno io perché. Quando però l'ho conosciuto meglio, ho capito che questo suo atteggiamento non era poi così sbagliato (certo, essere un po' più gentile con gli altri membri della compagnia non era male, ma pazienza).
Cheyun, un'altra sharepha, esperta cacciatrice e amica di Qennel ha avuto lo stesso trattamento che ho usato per il capitano: odio misto ad indifferenza. Poi conoscendola, ho scoperto che anche lei ha avuto un passato difficile e che i suoi sbalzi d'umore non so fino a che punto possono essere volontari. Alla fine l'ho presa in simpatia ma aspetto a dire che anche lei è tra i miei preferiti.
Inoltre……tutta questa voglia di accompagnare Etenn fino alla fine non cela (ai miei occhi un po' malamente) una sbandata per il giovane dai capelli e dagli occhi come il grano? Se la risposta è affermativa la capisco, non mi sembra da buttar via questo giovine. ;P
Ehm, ricomponiamoci…. XD
Testall, il fratello di Qennel purtroppo non l'ho conosciuto bene, visto la sua prematura scomparsa ma spero che nei libri successivi si scopra qualcosa sul suo conto, perché a conti fatti sembrava simpatico e inoltre era un membro molto ben accetto.
Requel, la ragazza testarda e combattiva che ha perso padre, madre e fratellino in seguito ad un attacco da parte dei Varles, degli esseri creati da Qurash, il cattivo di turno. Il suo atteggiamento la porta spesso a scontrarsi con Ranten e queste piccole liti mi hanno spesso fatto sorridere.
Sharadah, la principessa elfica dal nome, a mio avviso, impronunciabile. Giudicate voi: Sharascidahllen.
E infine l'antagonista Qurasch, un essere umano figlio del Demonio stesso, in grado di portare buio e silenzio ovunque vada. L'unico modo per fermarlo è il Sitael, l'oggetto che può essere usato solo dal Portatore di Luce, scelto da dei cavalieri di un ordine speciale, l'Ordine Regina chiamato così in onore della sua fondatrice, Regina appunto, colei che sconfisse per la prima volta Qurasch.
Che altro dire su questo libro… ah sì! Una piccola precisazione.
Da qualche giorno rompo le scatole all'autrice e questo non influisce in alcun modo sul mio giudizio su questo libro.
Le rinnovo ancora i miei più sinceri complimenti e spero di leggere presto il seguito di questo libro.
Nel frattempo le faccio tanti auguri! ^__^
Da qui inizia la paura folle (e insensata) di Justin per il Destino. Cambia nome, cambia casa, cambia abbigliamento. Cambia tutto sé stesso pur di fuggire dal Destino.
In una di queste occasioni incontra un personaggio molto importante nella vita di Justin/David: Agnes Bee, una giovane fotografa. Con lei ha un legame speciale che lo porta ad andare a casa sua quando ha bisogno, quasi fosse la sua fidanzata. E in effetti al nostro Justin non dispiacerebbe affatto…. Però si sa, non sempre l'amore è corrisposto. Con lei farà anche sesso e farà spesso pensieri a sfondo erotico su di lei. Presumo sia normale per un adolescente e anche io in quanto tale non mi vergogno ad ammettere di aver fatto anche io, in due occasioni ma l'ho fatto, pensieri erotici su ragazzi che trovavo attraenti. (Qui si spiega le "sole" due occasioni in cui mi sono trovata in queste circostanze.)
Poco dopo aver conosciuto il ragazzo si fa la conoscenza con Boy, un levriero - immaginario - che si porta sempre appresso.
Nella vita scolastica sboccia l'amicizia con Peter e in seguito con le sue sorelle minori Anna e Dorothea, che lo aiuteranno molto nella sua breve vita da 15enne.
Ma (sì c'è un ma), un'improvvisa meningite gli fa capire che il Destino sa essere sì imprevedibile, ma non sempre in modo negativo e che se qualcosa nella tua vita non va come vorresti non significa che il Destino ha voglia di rovinarti l'esistenza…. o forse sì?
L'autrice comunque ha saputo stupirmi, quindi m'informerò su di lei e leggerò altri suoi libri per capire quanto potrà piacermi in futuro.