Sì, dunque. E' questo che mi sono chiesta alle 22 svaccata sul divano affianco a mia madre. DUNQUE. 15 anni di vita buttati nel cesso per cosa? Orgoglio? Probabilmente è quello, perché alla fine non ho capito il perché di questi duelli. Uno lo fa per orgoglio e l'altro boh. So solo che D'Hulbert - quello che duella per orgoglio -, è quello che mi è stato più simpatico. Perché? Boh anche qui. Forse perché è altro e biondo, forse perché è un tipo che riflette (anche io, con la differenza che lui riflette e basta, io continuo in eterno)..
L'altro invece mi sembra solo uno che ama prendere un'arma e combattere.
Alla fine del penultimo capitolo ho iniziato a bestemmiare in turco, cinese, finlandese, elfico e molte altre lingue perché il finale che si prospettava davanti ai miei occhi era bruttino. Per fortuna finisce bene.
Lo sfondo della vicenda è uno dei miei preferiti, ovvero nella Francia di Napoleone I.
Oltre allo sfoggio di virilità in combattimento ci sono anche cose più interessanti per me, come la paura di morire in duello, rendersi conto di aver pensato solo alla carriera, vedere scorrere il tempo e molte altre cose.
Penso che lo rileggerò presto, tanto è nella vasta libreria di mio padre e a lui non dispiace, quindi... perché non approfittare di questa opportunità? ^_*
L'altro invece mi sembra solo uno che ama prendere un'arma e combattere.
Alla fine del penultimo capitolo ho iniziato a bestemmiare in turco, cinese, finlandese, elfico e molte altre lingue perché il finale che si prospettava davanti ai miei occhi era bruttino. Per fortuna finisce bene.
Lo sfondo della vicenda è uno dei miei preferiti, ovvero nella Francia di Napoleone I.
Oltre allo sfoggio di virilità in combattimento ci sono anche cose più interessanti per me, come la paura di morire in duello, rendersi conto di aver pensato solo alla carriera, vedere scorrere il tempo e molte altre cose.
Penso che lo rileggerò presto, tanto è nella vasta libreria di mio padre e a lui non dispiace, quindi... perché non approfittare di questa opportunità? ^_*
Quella notte, steso supino con le mani sugli occhi o coricato bocconi con la faccia sepolta nel guanciale, il generale D'Hulbert compì il pellegrinaggio di tutte le emozioni: il nauseante disgusto per l'assurdità della situazione, il dubbio sulla capacità di condurre la propria vita, la diffidenza verso i suoi sentimenti migliori - tutte le provò, una dopo l'altra. "Sono un idiota, né più né meno" pensava. "Un idiota con l'animo sensibile. Perché ho sentito due tipi chiaccherare in un caffè.. Sono un idiota che ha paura delle menzogne - mentre nella vita quello che solo conta è la verità".
Bang, e adesso??
RispondiEliminama io non lo sapevo mica che I Duellanti erano un racconto! (e di Conrad, per di più) O__O
Merci: m'hai reso meno ignorate ;3