martedì 31 luglio 2012

[Recensione: Il fatidico giorno prima] « Il cambiamento di un'epoca storica si può definire sempre dal progresso femminile verso la libertà perché qui, nel rapporto della donna con l'uomo, del debole col forte, appare nel modo più evidente la vittoria della natura umana sulla brutalità. »

Trama: Alla vigilia delle loro nozze, le due amiche Sofia e Milena, rimaste entrambe orfane di madre da poche settimane, ne approfittano per dedicare la sera al racconto delle biografie delle loro mamme. Conosceremo così Pierangela e Rosa, due donne estremamente diverse ma accomunate da sofferenze molto simili: la mancanza di una famiglia, la povertà e, soprattutto, il non avere un grande amore al fianco.




Il mio voto: 




Il mio commento:



Il fatidico giorno prima è un romanzo che si snoda quasi completamente nel passato, in quanto vengono raccontate , attraverso le voci delle figlie, le storie di due donne vissute nelle campagne italiane del dopoguerra che, a dispetto del boom economico che ne è seguito, vivono in un clima di miseria, fatta di sacrifici e lavoro duro. Anche se per certi versi le loro vite sono state profondamente diverse, alcuni fatti le accomunano . Sono storie intense e sofferte le loro, come quelle di altre donne vissute in quel periodo e che sicuramente avranno voluto riscattarsi ed emergere da quel mondo di ignoranza popolana dovuta per lo più alla mancanza di una formazione culturale la cui massima aspirazione è una “ misera ” terza media, dove pettegolezzi moralismo sono solo depositari di bugie sotto mentite spoglie, vittime e carnefici di una contro - cultura che fa paura , sepolta ( o amplificata? ) poi dalle cazzate propinate in tv.
Rosa e Pierangela sono entrambe vittime che hanno però voluto combattere fino all'inevitabile resa di minacce e pettegolezzi pur di riscattare la loro immagine, la quale erroneamente veniva paragonata a quella di genitori incapaci e menefreghisti. Sono spaccati vita come ce ne potrebbero essere altri veritieri, basta chiedere ad un nonno per sentirsi dire la vita di stenti e sacrifici che si faceva, al punto che ci si domanda come abbiano fatto a tirarsene fuori così “ brillantemente ” e rimanere così solari e giocosi in una domenica pomeriggio a giocare a carte o facendo i cruciverba con la nipote. Siamo sinceri, molti ( per non dire tutti ) hanno anche solo pensato a come hanno fatto a sopravvivere potendo solo contare su loro stessi e magari dovendo pure badare a fratelli e sorelle come fossero loro i genitori anziché essere dei semplici figli come gli altri. Questo discorso ovviamente si può fare sui loro nonni e i nonni dei loro nonni e così dicendo fino all'inizio di tutto. In quarant'anni e più abbiamo fatto progressi enormi , arrivando al punto da dipendere quasi completamente dalla tecnologia. Per fare una ricerca ormai si prediligono Google e motori di ricerca e siti trovati dai suddetti per toglierci un dubbio, seppur banale che sia. Quando erano giovani i miei genitori era già il massimo della vita avere un'autoradio adesso per noi mostruosamente giurassica ( con tanto di fossili tra un po' :) ) mentre adesso abbiamo quasi l'autoradio che fa il caffè. Ma non preoccupatevi perché inevitabilmente arriverà anche quella. 
Provate ad immaginare qualcosa che vi sta intorno e che è stato fatto “ all'antica ”: c'è qualcosa che si avvicina anche di poco? Non credo. Comunque non è una ramanzina, badate bene, solo una piccola riflessione. 
Non sto dicendo che la tecnologia e il progresso sia sempre e comunque il cancro dell'umanità perché generalizzare così , ad cazzum, è come dire che tutti gli alberi sono verdi. Grazie lo so anch'io ma mica sono tutti, chessò, verde pisello, no?
Smettendo di divagare e parlando seriamente di questo libro posso solo dire che è stata una lettura che ho apprezzato sinceramente e che, quando mi sarà possibile, vorrò comprare per tenermela e , magari, per farla leggere anche alla mia simpatica nonna che spesso sbaglia a leggermi le definizioni del cruciverba suscitando attimi di ilarità in entrambe. Forse non è uno di quei libri che ti suscitano grandi riflessioni da provetto filosofo ma comunque danno da pensare sul comportamento e sul pensiero di gente gretta e becera che esprime il massimo potenziale additando chissà chi solo perché sono troppo ignoranti per poter far prendere fiato al cervello e far girare la rotellina al criceto. E occhio che esistono ancora questi esemplari. No, non chiamate il WWF o simili perché, strano ma vero, non sono in via d'estinzione. Per sfortuna .
Inutile divagare sui mariti e sui suoceri / genitori che hanno avuto Rosa e Pierangela perché c'è proprio da vergognarsi pensando che esistono davvero ubriaconi che prendono a mazzate la figlia e che le fottono la paga dopo che si è fatta un culo così . Cazzeggiando ho trovato una citazione che si sposa perfettamente con le storie delle due donne dalla scorza dura creatasi proprio per soffrire meno: Fumare potrebbe farti morire dieci anni prima, bere, persino, quindici, ma amare chi non ti ama ti fa morire ogni giorno.
Ci sono dei refusi, delle ripetizioni ed errori di battitura ma  penso che un buon editing avrebbe potuto benissimo aver risolto il problema. Potrebbero infastidire anche certe espressioni “ colorite ” ( ad esempio una cosa del tipo: s'è fatta un culo così ) ma io ho ampiamente sorvolato perché sono abituata ed inoltre perché mi sembravano rendere realistica la situazione. D'altronde il linguaggio eternamente fine non si sposa con il contesto in cui la storia è ambientata. Purtroppo l'epilogo delle due donne è profondamente triste ma la felicità delle figlie in un certo qual modo riesce a risollevare un po' tutto.
Voto: 4 .

giovedì 26 luglio 2012

[Recensione: Switched. Il Segreto del Regno Perduto] « We are gonna dance into the sea. All I want is you, you're ma chérie »


Trama: Wendy Everly sa di essere diversa dalle altre ragazze, ha scoperto di possedere un potere oscuro che le permette di influenzare le decisioni altrui, un potere segreto che non può rivelare a nessuno. La scuola della piccola cittadina di provincia in cui si è trasferita con la famiglia, le sta stretta, il rapporto con la madre è conflittuale, tutto sembra insopportabile finché una notte si presenta alla finestra della sua stanza il misterioso e affascinante Finn, da poco in città. L'arrivo di Finn sconvolge il mondo di Wendy. Questo strano ragazzo possiede la chiave de suo passato e le risposte sui suoi poteri e rappresenta la porta d'accesso a un luogo che Wendy non avrebbe mai immaginato potesse esistere.

Il mio voto: 1 / 2

Il mio commento:

Ad essere sincera sono partita prevenuta nei confronti di questo libro , complici delle recensioni di anobiiani che ne parlavano male e... be', il genere e la storia che proponeva. Il problema è che alla fine non sono rimasta così colpita come avrei pensato.
Il prologo colpisce, in quanto troviamo una Wendy di sei anni che, in seguito all'ennesima lamentela in presenza degli ospiti invitati al suo compleanno, si ritrova la madre in preda ad un qualche delirio che la aggredisce accusandola di essere una qualche creature mostruosa che le ha ucciso il figlio. Diciamo che un bel " Cazzarola " ci può anche stare.
** salto temporale di una decina d'anni **
La psico-mamma è rinchiusa in un ospedale psichiatrico mentre Wendy , ormai adolescente, continua a ficcarsi nei guai, trasferendosi continuamente seguita dal fratello maggiore e protettivo Matt e la zia Maggie. Un giorno improvvisamente si fa la conoscenza di Finn, un tipo bellissimo che frequenta la sua scuola la fissa di continuo , quasi stesse tenendo d'occhio. E in effetti è così, perché il bel figone altri non è che un cercatore inviato a rintracciarla e riportarla dal sue vero popolo: i troll. Interessante come sviluppo, non trovate? E' normale che la maggior parte delle persone che hanno letto questo libro si trovino d'accordo sul dire che finalmente c'è qualcuno che ha abbandonato il cliché dei vampiri, delle fate e dei licantropi, trasformando questa storia in qualcosa di buono.
E qui casca l'asino.
I troll sono, ovviamente, tutto il contrario dell'immagine che ormai la gente si è fatta , ovvero: brutti, bassi, verdi, ecc. Questi qui sono come i vampiri, le fate e i licantropi sopracitati: bellissimi, elegantissimi, intelligentissimi e via dicendo. Molto probabilmente un qualsiasi vocabolo che termini in - issimi si azzecca a 'sti cosi.
Qualcosa che li differenzia dagli esseri umani c'è, strano ma vero. No, non mangiano l'erba come le mucche al pascolo. No, non sono esseri geneticamente mutati alla Wolverine o alla Spider Man. Semplicemente questi qui hanno sempre i capelli arruffati e tendenti al crespo e un'avversione profonda per le scarpe. Basta andare in un negozio e prendere il Sunsilk per capelli crespi e delle cazzo di pattine, così ci si fanno pure le pulizie mentre si ciabatta per i villoni. Sì, questi sono tutti 
fottutamente e schifosamente ricchi. Quasi a voler primeggiare Wendy lo è di più. D'altronde lei è la principessa di Förening, come non potrebbe (quasi)pulirsi il culo con i dollaroni al posto della carta culica?
Una cosa che fa profondamente incazzare è che l'autrice per tre quarti del libro si è dimenticata di dover dare qualche info sui poteri di questi cosi e sulle loro origini, o cose simili. A me non frega fondamentalmente un bene amato di leggere della caricatura diPretty Princess perché se voglio rivedere quel film spulcio su SKY o me lo guardo su internet. Io voglio sapere da dove caspita arrivano 'sti troll. Da Disneyland? Da un buco nero affacciato su un'altra dimensione diversa dalla nostra? Dunque?? Nisba. C'è la principessina che si deve sorbire nozioni di bon ton e rotture di coglioni - che ho sorbito pure io, zio cane - dalla “ madre ”*, oppure struggimenti e balle varie su quanto sia figo ballare attaccata a Finn per le prove del ballo del suo battesimo.
Mi ha delusa pure sul fronte amore, in quanto mi sarei aspettata qualcosa di meglio di una che rimane lì come una platessa davanti al belloccio dopo due secondi che lo guarda bene. In un certo qual senso speravo nel rapporto apparentemente ” incestuoso ” con Rhys, almeno c'era qualcosa di emozionante nella trama. Purtroppo Trylle e Mänskling non posso stare insieme. Non possono nemmeno guardare film e stare nella stessa stanza, figuriamoci!
Switched in definiva è stata una lettura gradevole, da estate oserei dire. Ho voglia di leggere il seguito ma ad un certo punto mi chiedo anche perché. Mi sembra che sia stata messa troppa carne sul fuoco. I personaggi hanno uno spessore ma non mi sembra che vada oltre il post - it della mia scrivania , la storia travagliata di Wendy viene spiegata alla buona, come quando spiego a grandi linee la trama di un film che ho visto ad una mia conoscenza. Capisce qualcosa ma ha quella sensazione di incompleto; e ci sta se sono io che spiccico due parole su una minchiata ma in un libro queste frivolezze e queste cazzate non devono nemmeno essere lasciate al caso. Anche la scene del “ combattimento ” non emozionano, lasciano perplessi. Non perché manchino i cazzotti ma perché non c'è emozione in quello che si legge. E se c'è è poca ed inutile per addentrarsi nella situescion.
Questo mi è sembrato uno di quei libri che ti emozionano ma in definitiva lasciano poco o niente una volta terminati. Mi dispiace doverlo dire perché tutto sommato la trama aveva spunti interessanti e mi aveva incuriosita ma alla fine l'unica cosa che mi è piaciuta davvero è stata la fine .
Il seguito lo aspetto in biblioteca come questo perché il Fiuto non è pienamente convinto.

* Ditemi che quella è una madre e vi presento la mia. La mia sì che una vera madre, porca tapparella!
p.s. Non so se è un segno del destino ma il libro l'ho finito sulla tazza del cesso.

Voto: 2, 5 .

lunedì 23 luglio 2012

[Recensione: Graceling] « Occhi da orientale che raccontano emozioni, sguardo limpido di aprile di dolcissime illusioni. Tutto scritto su di un viso che non riesce ad imparare come chiudere fra i denti almeno il suo dolore. »

Trama: Tutti i Graceling hanno gli occhi di due colori diversi. Tutti i Graceling hanno un Dono. Difficile è però sapere quale Dono possiedono: a volte anche per loro stessi è duro capirlo e controllarlo. Ci sono Doni quasi inutili, come la capacità di ripetere le parole al contrario o di ricordare certi dettagli. Katje ha diciotto anni e il suo Dono è un'arma terribile nelle mani di suo zio, re Rand. Il futuro le può riservare un posto sicuro al fianco di quest'uomo vendicativo o infinite sorprese, come l'incontro con un Graceling dallo sguardo intenso che sembra conoscerla fin troppo bene.


Il mio voto: 


Il mio commento:



Graceling era proprio una lettura che mi serviva per staccare un po' la spina . Per essere estate per me è un periodo pieno e una lettura come questa, che mi ricorda le origini delle mie letture, è stato proprio un toccasana. Alcuni personaggi potranno essere scontati, e volendo anche la trama di fondo ( c'è l'eroina, la ragazzina che viene salvata, il bel giovane e il Re cattivo ) ma è tutto magistralmente amalgamato e caratterizzato che alla fine non si nota poi molto.
Appena iniziata la lettura si viene catapultati in questo mondo con sfumature medievali e si viene introdotti al mondo dei Graceling, sparsi un po' in tutti i 7 regni. Sono subito rimasta affascinata dal contesto e dai Doni , siano stati “ utili ” o meno.
Il libro è scritto bene in modo semplice e lineare, con descrizioni dettagliate e curate, che non appesantisco la narrazione. Come ho già i personaggi potrebbero apparire scontati ma sono ben caratterizzati e riescono comunque ad affascinare il lettore.
Questo è un libro che ho divorato in pochi giorni, spinta dal desiderio di sapere come sarebbe finita, immaginandomi anche un possibile finale che, vi assicuro, non è stato nemmeno preso in considerazione dalla sottoscritta. Anche la componente romantica non mi ha disturbato perché verosimile. Mi spiego meglio. Non è una di quelle storie d'amore dove c'è il colpo di fulmine dopo che gli occhi di lei si sono posati sugli occhi di lui , creando così l'effetto vampiro dopo mezzo minuto. E' un amore che matura, che tentenna, che sboccia, che sembra affievolirsi per poi divampare. E' un amore che segue i protagonisti con le loro scelte e le loro emozioni. E' una componente soft del romanzo che d'altro canto è riuscito a rapirmi più di quanto mi aspettassi. Forse perché è questo l'amore che spero di trovare in un romanzo. Un amore verosimile, forte e al contempo fragile, capace di alzarsi in tutta la sua imponenza per poi infrangersi sugli scogli come un'onda.
Lo scontro finale con il cattivo è stato davvero interessante e che ho saputo apprezzare. Non è stato banale anzi è stato proprio un piccolo colpo di scena che non mi sarei aspettata. O almeno, non così.
Il finale poi è stato davvero emozionante per me, in quanto non è il classico finale felice ma nemmeno troppo drammatico che mi avrebbe sicuramente bruciato il piacere della lettura. Il finale è , per così dire, aperto ma non al punto da lasciare il lettore con l'amaro in bocca con la speranza trepidante di un seguito.
Po sarà stato davvero così? *w*
I personaggi sono tutti ben caratterizzati anche se alcuni mi sono sembrati scontati. Un esempio? Bitterblue, la principessina. Quando viene trovata nel bosco da Katje e Po sembra una fanciullina impaurita ma in seguito, quando ormai è da un po' che viaggia con loro, cambia completamente atteggiamento: non piange né si lamenta per alcunché. Va bene impegnarsi per non essere d'intralcio ma tutti possiamo avere un momento di fragilità o di debolezza. Personalmente Bitterblue mi è sembrata troppo “ finta ” per poter sembrare verosimile ma , tutto sommato, ho sorvolato.
Il mio personaggio preferito è stato proprio Po o, chiamandolo col nome vero, Grandemalion Verdeggiante. Sarà anche il personaggio col passato tormentato ma mi è subito piaciuto il suo modo di fare e porsi. Sarò stata ammaliata dai suoi occhi! :)
Sinceramente avrei sperato in un finale migliore per lui ma alla fine ha trovato un suo equilibrio di felicità.
Voglio leggere al più presto Fire, già in mio possesso, ed eventualmente anche Bitterblue.


venerdì 20 luglio 2012

[Recensione: Un amore mai dimenticato] « Riesco quasi a vederlo quel sogno che sto sognando, c'è una voce dentro la mia testa che dice non lo raggiungerai mai. »

Trama: Le lettere presenti in questo libro non sono autentiche, anche se i fatti raccontati in esse corrispondono alla realtà storica, almeno per come è stato possibile ricostruirla attraverso i documenti e i libri, citati nell’introduzione. Le lettere di Silvio Pellico sono state scritte da Laura Gay, quelle di Cristina Archinto Trivulzio sono state scritte da Cristina Contilli.




Il mio voto: 


Il mio commento:



Ed in talun di quegli alberghi santi / Una donna io vedea ch'erami stella; / E a lei movendo i guardi miei tremanti, / S'umilïava mia ragion rubella: / Mi parea ch'a me un angiolo davanti / Stesse per me pregando, e allora in quella / Amica del Signor ponendo io speme, / « Ah sì, diceva, in ciel vivremo insieme! »
Davvero un libro molto delicato e ricco di emozioni , magistralmente svelate e raccontate nelle lettere - riscritte dalle due autrici - che si sono realmente scambiati Silvio Pellico e la contessa Cristina Archinto Trivulzio. Non sembrano troppo distanti da quelle che si sono effettivamente scritti i due innamorati ai tempi, in quanto il registro ricorda molto quello del tempo. Come sempre la ricostruzione storica è impeccabile e riesce a coinvolgere, seppur per poco visto la brevità del romanzo.
Suggestive anche le immagini e preziose le fonti storiche . Ho divorato lettere e fonti e quant'altro come ipnotizzata. Le lettere se lette ad alta voce, come se le si stesse leggendo a qualcuno poi, sono ancora più belle ed emozionanti.
Bellissimo il ritratto di Cristina con il figlio accanto e la meravigliosa arpa regalatale dal marito in nome della musica che entrambi amavano e che fu la dimostrazione che il loro fidanzamento era ormai sancito. ( http://www.artearti.net/assets/images/uploads/PoldiPezzoli10.jpg )
L'amore apparentemente impossibile tra i due vince solo nella tarda età dei due innamorati, in seguito alla separazione di Cristina dal marito, Giuseppe Archinto. Non hanno comunque vita facile una volta insieme ma credo sia impossibile non rimanere ammaliati da questi due personaggi e dal loro amore che comunque si fa sentire nelle pagine del libro. Direi quasi che è delicato come un fiore ma al contempo forte e corposo come il suo profumo.

. voto . 3, 5.

p.s. Vi lascio anche la video recensione fatta da una delle due autrici . 

venerdì 13 luglio 2012

Strano ma vero: non sono morta!

Questo è un periodo difficile e pieno. Sto cercando di non pensare continuamente a tutte le cose sbagliate o che non vanno nella mia vita, concentrandomi su qualcosa di positivo. Ultimamente credo che anche le cose positive però stiano iniziando ad incamminarsi verso la sfera delle cose sbagliate o non funzionanti e , detto francamente, mi fa stare male .
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