giovedì 31 marzo 2011

[Recensione: Le beatrici] Pensavo meglio...

Trama: Otto monologhi al femminile. Una suora assatanata, una donna ansiosa e una donna in carriera, una vecchia bisbetica e una vecchia sognante, una giovane irrequieta, un'adolescente crudele e una donna-lupo. Un continuum di irose contumelie, invettive, spasmi amorosi, bamboleggiamenti, sproloqui, pomposo sentenziare, ammiccanti confidenze, vaneggiamenti sessuali, sussurri sognanti, impettite deliberazioni. Uno "spartito" di voci, un'opera unica, fra teatro e racconto. Una folgorazione. Tra un monologo e l'altro, sei poesie e due canzoni.
Il mio voto: ★★

La mia recensione: L'ho iniziato qualche giorno fa nella sala d'attesa della mia psicologa. 
Quando sono entrata e ha visto un libro nelle mie mani si è incuriosita e mi ha chiesto di mostrarglielo. Quando ha visto mi ha fatto i complimenti perché quello non era l'ennesimo libro fantasy che mi portavo dietro. Anche io al momento ero tutta felice e orgogliosa.
La sera stessa ho storto un poco il naso leggendo il raccontino della "cannibale". Allora… Non voglio fare la SoTuttoIo ma io quasi un anno fa mi ero imbattuta in questo tema e ho voluto approfondire perché mi piace sapere.
Quello che ho letto come articoli, visto come ducumentari e letto come racconti è profondamente diverso dal raccontino di Benni.
Questo racconto mi sembra troppo scontato, come uno che pretende di sapere qualcosa di un determinato argomento quando invece non sa praticamente nulla. C'è di buono che lo scrittore sa che i cannibali non stanno solo nella Foresta Pluviale armati di lancia, tutti tatuati e con i gonnellini di pelle ma sono persone civilissime. (Secondo i canoni di civiltà occidentale.)
Il primo monologo femminile è indubbiamente uno spasso, dove troviamo la famosa Beatrice di Dante, stufa di essere osannata con versi e opere e che desidera un uomo che sa andare dritto al punto senza tergiversare troppo. Dante, per sua sfortuna, non è così e nella mente di Beatrice s'insinua l'idea di scappare e farsela col calciatore Battistone. One in altezza e One… Be' avete capito, no? XD
Comunque…
Su sei me ne sono piaciuti tre per davvero.
Gli altri li ho rimossi, segno che mi sono entrati e usciti dalla testa, come si suol dire.
Il libro costa 9 euro e io francamente sono contenta di averne spesi solo 3 al mercatino dell'usato.
Un'altra cosa che mi ha dato fastidio è il perenne richiamo alla politica e alle situazioni che ci troviamo tutti i giorni su tutti i giornali o alla tv (nel primo racconto si fa riferimento ai valori cristiani gettati alle ortiche andando a prostitute.) Già mi infastidisce il fatto stesso, la pubblicità che si tira dietro e trovarmelo in un libro mi può solo far incazzare. Io leggo per rilassarmi e per buttarmi alle spalle la feccia del mondo e non accetto queste cose. Se le voglio nei libri vado in libreria e mi compro libri sulla politica e che cavolo.
Di seguito metto il titolo di ogni monologo e affianco la mia valutazione.
BEATRICE ★★★★ 1/2 (Per sorridere un po')
LA MOCCIOSA ★★ (Non mi è piaciuto. Si sorride ogni tanto ma l'ho trovato noioso.)
LA PRESIDENTESSA ★ 1/2 (La cannibale che ho trovato poco cannibale...)
SUOR FILOMENA ★★★ (Divertente.)
ATTESA ★ (Ma che noia!!!)
VECCHIACCIA ★★★★ 1/2 (Per essere apprezzato deve essere capito.)
VOLANO ★★★★★ (Stupendo. Poche pagine e tanta magia.)
MADEMOISELLE LYCANTHROPE ★★★★ (I mostri veri non si trasformano nelle notti di luna piena, li vediamo tutti i giorni..)

martedì 29 marzo 2011

[Recensione: The King. Il Re Nero] Una piacevole sorpresa!


Trama: Nello sterminato mondo di Valdar, Manatasi è un giovane sovrano Warantu, cresciuto ai margini della civiltà. Venuto a conoscenza dell’imminente inaugurazione di un’enorme città, attorno alle cui mura si stanno radunando genti e carovane dell’intero continente, il giovane principe inizia il suo viaggio di scoperta, uscendo dalle giungle insieme a Sirasa, il suo giovanissimo e fidato sciamano. Sulla strada che conduce alla città, dovrà difendere una madre e la sua bambina da quella che sembra una semplice aggressione di briganti; si alleerà a un tormentato incantatore che vuole riscattare i crimini del suo popolo indossando il Bracciale della Colpa (che si scolora a mano a mano che la sua anima si purifica); conoscerà gli algidi Sacerdoti che leggono la Ruota del Fato e combatterà Sanguescuro, il sicario che non ha mai avuto sentimenti, nel suo tentativo di destare un Dio Addormentato, il cui sonno inquieto fa vibrare le montagne. Guidato da un feroce ardore di conoscenza e da un’eroica ingenuità, Manatasi dovrà decidere quale è il prezzo che è disposto a pagare per essere ricordato tra gli eroi che possono cambiare il Fato.

Il mio voto: ★★


La mia recensione: Allora..
Come è già capitato in passato tutto è nato quando una giovane lettrice fu attratta da un titolo e da una copertina molto accattivanti. I sogni svanirono quando ogni volta che trovava delle copie nelle librerie queste non erano nel migliore degli stati e allora questa giovane lettrice rinunciava e rimandava alla volta successiva.
Un colpo di fortuna capitò durante una piccola tappa alla biblioteca di un sabato pomeriggio senza impegni precisi. Lo prese senza pensarci troppo e, appena ebbe del tempo libero, la giovane lettrice iniziò questo libro molto interessante.. Da quel momento se ne innamorò e appena aveva del tempo libero leggeva.

Come si può ben intuire sono io quella ragazza e si può capire molto bene che ho apprezzato questo libro.
E' vero che senza Manatasi (Principe Warantu) tutta la storia non sarebbe esistita - o meglio -, ci sarebbe stata solo la parte "catastrofica", ma devo ammettere in tutta franchezza che non è Manatasi il personaggio che ho amato. Gulneras e Kenna (i due Elfi) sono d'obbligo. Io ho una predilezione per gli Elfi e si vede. XD

Sirasa, lo sciamano Warantu, è un altro personaggio che mi è andato a genio, un po' pavido ma sempre pronto ad aiutare il suo amico principe.

Audatia è stata più che altro una figura che mi ha attirata e alla fine del libro avevo ancora degli interrogativi senza risposta su di lei.

Ah! Anche se può sembrare strano non ho provato solo un odio profondo per Olchior, il Serpente Alato, non so se dire che mi ha suscitato una specie di simpatia sia adeguato ma in mancanza di inventiva scrivo così. XD

Il finale lascia intuire che si leggeranno ancora le storie di questi personaggi ma è abbastanza autoconclusivo come libro, quindi ci si può tranquillamente fermare a questo primo capitolo. ^^

Lo consiglio vivamente. ^^

venerdì 25 marzo 2011

[Recensione: Moribito. Il Guardiano dello Spirito]  " Venerami, poiché io sono il custode delle acque nella tua terra. In cambio della tua adorazione io benedirò questa sorgente, e i tuoi campi non soffriranno mai la sete. "

Trama: Bella, terribile, profondamente esperta nelle arti marziali, Balsa è una guerriera. Attraversa il paese con una missione da compiere: salvare vite, proteggere adulti e bambini, per riscattare un passato pieno di ombre e di sangue. Mentre si dirige verso la città di Nuova Yogo, Balsa assiste a un incidente: il figlio secondogenito del Mikado, l'imperatore, precipita nel fiume in piena. Senza esitare, Balsa si tuffa per soccorrerlo. E quando riemerge con il suo prezioso fardello, il suo destino prende una svolta drammatica: la madre del ragazzo, la Seconda Regina, le rivela con le lacrime agli occhi che lo stesso imperatore sta tramando per uccidere il figlio, posseduto da un demone che minaccia il regno intero. 
Balsa accetta la nuova missione: portare via il giovane Chagum, proteggerlo dai sicari che lo inseguono. E svelare il mistero di un'antica profezia, che racchiude in sé la vita e la morte della terra stessa. Un romanzo epico e avventuroso sullo sfondo di un Giappone medievale, dove le forze della natura si incarnano e segnano il destino dei mortali.

Il mio voto: ★★


La mia recensione: Non male, davvero non male. 
Ammetto però che mi ha un po' delusa, non tanto per la trama, no. Quella è molto buona e non mi permetto di toccarla, ci mancherebbe. 
Solo che… ho notato un calo verso le 170 pagine e da quel momento la mia voglia di continuare la lettura è stata dettata più che altro dalla curiosità e dall'inerzia.
Alla fine mi risultava tutto un po' troppo piatto: Balsa la perfetta che riceve ferite mortali ma che, miracolosamente, riesce a superare nell'arco di un minuto, Rarunga che viene dipinto come un ragno-polpo senza entrare troppo nei particolari, Chagum che ad un certo punto sembrava una donna isterica e incinta.. insomma a quel punto ho pensato: " Ma il libro che ho cercato dove diamine è finito?!  
Perché è vero. Fin dall'inizio mi aveva incuriosita e interessata ma quando ha iniziato ad appiattirsi mi sono chiesta seriamente perché lo stavo ancora leggendo. 

I personaggi.
Balsa
Balsa è un'essere perfetto, non sbaglia mai. Se fallisce nel suo intento è per la sfortuna non perché ha commesso lei un errore come ogni comune mortale, non sia mai. Se commetteva qualche errore di sicuro sarebbe stata più gradevole, sarebbe stata più simpatica agli occhi del lettore.


Chagum all'inizio risulta essere un essere arrogante e presuntuoso che vuole essere trattato come principe nel suo mondo fatto di bambagia. Cambia atteggiamento quando vede che le sue "disgrazie" sono idiozie rispetto a quelle che i coetanei o la gente affronta ogni minuto della loro vita.

Tanda è uno di quelli che mi conquistata di più, complici la sua bontà e il suo talento come esperto di piante medicinali e sciamano.

Torogai non l'ho scoperta appieno e questo un po' mi innervosisce. Non si capisce molto di lei, essendo sempre in fuga.

Ce ne sarebbero altri ma alla fine non sono così rilevanti visto che si trovano sempre quasi tutti questi personaggi.

Balsa e Chagum
Se vogliamo fare un atto estremo di pignoleria possiamo includere Mon, Jin, Zen, Yun (i Cacciatori che hanno il compito di recuperare Chagum dopo la sua fuga con Balsa) e Sapienti delle Stelle Shuga  e Gakai.

In definitiva non è un brutto libro ma non è nemmeno il migliore che ho letto. 
La storia nel complesso vale tre stelle e lo sfondo di un Giappone medievale può solo che confermare tutto ciò. 

[Pensieri sul mondo] La bambina che zittì il mondo per sei minuti e che...

...per una manciata di tempo diede una nuova speranza al mondo. Vana, ovviamente. 




Ecco, l'ho visto prima sulla Home Page di Fb, tra le novità dei contatti. Vedevo questo video e ho voluto ascoltare quello che una dodicenne ha detto per ammutolire il mondo. 
Poco fa stavo leggendo i commenti del video (basta vederlo direttamente su YouTube) e condivido il pensiero di molti utenti che hanno commentato. Qualcuno ha anche sostenuto che le parole della ragazza non sono sue. Però scusatemi.. a me non frega assolutamente niente se le parole che ha detto sono uscite dalla sua mente oltre che dalla sua bocca o se qualcuno le ha pestato sul muso un foglio con quel discorso. Le diceva in un modo che solo chi crede veramente a quello che sta dicendo può avere. Inoltre non diceva stronzate, diceva cose vere, esprimeva i pensieri di molte persone in quel "lontano" 1992. Sono parole che ancora oggi molte persone abbracciano come figli.


Io non ho figli ma posso definirmi una di quelle persone che lei ha raggruppato come "future generazioni", anche se sono nata tre anni dopo il suo discorso, in un soleggiato giorno del 1995. Perché quando le persone che hanno applaudito al termine del suo discorso tra una cinquantina d'anni saranno morte, io sarò una donna di sessanta e passa anni. Ma per finire con il letame fino al collo ci vorrà meno di cinquant'anni secondo me. 


Ci vorrà molto meno e spero, con tutta me stessa, che quegli individui siano ancora vivi quando accadrà, almeno soffriranno insieme alle persone che hanno tradito, a cui hanno voltato le spalle, a cui hanno distrutto speranze di una vita migliore.
Chiamatemi sadica, stronza, bastarda.. chiamatemi come vi pare, non m'interessa. Se lo meritano. Quel discorso ha quasi vent'anni e in tutti questi anni non è cambiato nulla, o quasi. Possibile?


Lei chiedeva a nomi di tutti un posto migliore in cui vivere e loro ci hanno fornito cosa? La morte certa a cui vanno in contro i giapponesi? Quest'offerta non è vantaggiosa per la mia persona, grazie e arrivederci.


" Perdere il mio futuro non è come perdere un elezione o alcuni punti sul mercato azionario. "




Una delle cose che mi ha fatto venire la pelle d'oca e le lacrime agli occhi è stato sentirle dire che un bambino che non aveva nulla desiderava essere ricco per poter dare a quelli nella sua situazione affetto, acqua, cibo, comfort e tutto ciò di cui potevano avere bisogno. E quando lei ha detto "Perché noi che abbiamo tutto siamo così avidi? " me lo sono chiesta per l'ennesima volta ma la risposta è sempre stata: " Perché a nessuno frega niente di loro o delle persone che verranno dopo di noi. " e questo non può far sentire bene qualcuno.


Diceva anche: " Nella mia vita ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici e giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno vedere tutto questo. "


Anche io, come lei, ho paura per quello che non vedranno i miei figli.




In conclusione..


La storia serve a capire il passato per non fare le stesse scelte sbagliate in futuro, ma le guerre per qualcosa ci sono ancora, i pregiudizi (razziali o meno) ci sono ancora. La lista durerebbe due giorni come ha detto la ragazza nel '92.


Ecco, noi - o meglio i politici - non hanno ancora capito nulla del mondo e di come funziona anche se, ahimé, hanno capito tutte le mosse per trarre a proprio vantaggio qualcosa. E' questa forse la sconfitta che duole più di tutte.

giovedì 24 marzo 2011

[Recensione filmosa: Dragon Trainer] " Questa è Berk: 12 giorni a nord di disperazione e pochi gradi a sud di morire di freddo, si trova esattamente sul meridiano della miseria. Il mio villaggio, in una parola: solido, ed è qui da 7 generazioni, ma ogni singola costruzione è nuova. Abbiamo la pesca, la caccia e un incantevole vista del tramonto, l'unico problema sono le infestazioni: in molti posti hanno topi, zanzare, noi abbiamo... i draghi! "

Trama: 

Il film, ambientato nel mondo dei Vichinghi, racconta la storia di un ragazzino di 14 anni, Hiccup, che fatica ad ambientarsi e a dimostrare il suo valore in qualità di uccisore di draghi (occupazione principale di ogni Vichingo), rendendolo la delusione di Stoick, suo padre, nonché capo del villaggio. Per questo il ragazzo è relegato nell'officina del vecchio Skaracchio a lavorare come aiutante fabbro. Durante un attacco notturno, Hiccup brevetta un'arma automatica di sua invenzione e riesce a colpire un terribile drago leggendario che nessuno ha mai visto, la Furia Buia, che precipita nella foresta vicina al villaggio. Dopo essere stato messo in punizione, Hiccup di soppiatto esce di casa e inizia a cercare il drago. Quando lo trova decide di ucciderlo per portare il suo cuore come trofeo ed essere finalmente accettato dalla tribù ma, vedendo la bestia spaventata, la libera e il drago scappa via senza aggredire il ragazzo.


Il mio voto: ★★★ 1/2


La mia recensione: 

Io ho sempre avuto un debole per i film d'animazione e anche se ormai "sono grande" non ho ancora perso il vizio di singhiozzare davanti La bella addormentata nel bosco o ridere di gusto vedendo i cartoni di Topolino.
Dragon Trainer mi aveva già stupita ai tempi del trailer cinematografico e quando l'avevamo preso non lo avevo degnato di uno sguardo (ahimè che idiota che sono stata).

Oggi avevo un po' di tempo libero, una madre indisposta a letto e tanta noia quindi ho cercato qualcosa nel repertorio filmoso di famiglia e ho trovato qualche titolo interessante, li ho messi da parte e poi mi sono imbattuta in Dragon Trainer e ho sentito come un richiamo del dvd (la mia versione personale del richiamo della foresta) e ho messo su questo. Manco a dirlo un minuto dopo che era iniziato sghignazzavo di brutto.

Perché? E' uno spasso. 
Non si può non ridere con questo vichingo fuori dal normale, un giovane tutto pelle ed ossa che fa l'apprendista dal fabbro-guerriero e che sogna da sempre di uccidere draghi. La sua occasione si presenta durante l'ultimo attacco che queste creature mettono in atto; non ci pensa due volte e prende la sua strana invenzione che, a quanto sembra, è in grado di colpire un drago da lunghe distanze. Un rudimentale fucile con mirino, quelli che si vedono nei film. Avete capito? Spero proprio di sì. XD Se non avete capito fate leggere questo post ad una qualche anima pia che magari capisce e riesce a spiegarvi ciò che intendo dire.

Comunque… Con questa sua invenzione riesce a colpire un esemplare di una temutissima razza conosciuta col nome di Furia Buia e subito dice agli altri che lui ha colpito una Furia Buia! Nessuno li ha mai uccisi e nessuno sa come sono realmente fatti e quei pochi che lo sanno ormai hanno il corpo digerito e l'anima in pace.

Non riesce a tenere a freno la curiosità e appena può, armato di quaderno, occorrente per scrivere e una mappa, parte alla ricerca della "sua" Furia Buia.
La trova e quando ha la possibilità di ucciderla, taglia le corde che la immobilizzano. A sua volta il drago lo lascia vivere andandosene via e lasciando un Hiccup shoccato e trasudante paura. (o terrore?)

Non continuo a dire la trama altrimenti leggere qui e guardare il film è pressoché la stessa cosa. Certo, col film si ride qui si piange però vedete voi quale preferite. Senza problemi, tanto accetto la scelta del film. ^^




Dunque.. L'ho apprezzato moltissimo e per me si merita quattro stelle e mezza e punto solo sul fattore "piacere". Non m'intendo di film e se anche sapessi qualcosa al riguardo darei un giudizio e farei una recensione basandomi su questi parametri.
In definitiva mi è piaciuto molto e quando ho scoperto che è stato tratto da un libro non ci ho creduto. DEVO avere anche leggere il libro. Questione di vita o di morte. XD

Vi saluto prima che scrivo cose di cui potrei pentirmi. XD 

[Recensione: Hidden in the Dark] “Però... hai ragione. Anima contro corpo. È questo che contraddistingue la nostra esistenza, Oliver: gli esseri umani sono anima e corpo; noi siamo corpi senza anima. Quello che togliamo loro è ciò che noi non possiamo più avere.”

Trama: Tre racconti. Tre slice of life, tre storie che si svolgono in epoche differenti. Due protagonisti. Due vampiri: Samuel, angelico e distaccato, incapace di provare pietà fino a che un misero essere umano non entra nella sua vita, stravolgendola. Oliver, un assassino gelido senza rimorso, incapace di amare ma che protegge la sua compagna come un lupo. Personaggi non annacquati, anche se le loro vite si intersecano con quelle degli umani, finendo per esserne parte. Oscuri e intensi, privi di rimorso, amorali. Approfonditi psicologicamente, con uno stile forte, graffiante, queste storie sono brevi ma intense, difficili da dimenticare. Per tutti, uno scenario: Edimburgo, città di una bellezza struggente e terribile, elegante, fatta di ombre, che cela oscuri segreti.)

Il mio voto: ★★



La mia recensione: Be' che dire..? L'ho cercato per molto tempo (e invano) ma alla fine l'ho recuperato in e - book. Questo ed altro per cercare libri che desidero.

Anche se non dò troppo peso alle recensione, leggendone alcune mi ero aspettata molto di più da questo libro, che è più una "mini raccolta" di racconti che un libro vero. 
Sono tre racconti infatti. Tre racconti che hanno gli stessi protagonisti. Nel primo, "La signora in viola", troviamo Samuel e Oliver due vampiri molto diversi da quelli che ormai si è abituati a leggere. Questi due non hanno scrupoli e per loro conta solo il benessere personale (nutrirsi) e divertirsi con la preda, come due sadici cacciatori. La signora in viola appunto, ha per i due (Padre e figlio) qualcosa di raro, di prezioso e di interessante al punto di spingerli a torturarla piano piano con brevi visite, con regali anonimi.. Lei ha una voglia di vivere e una sete di conoscenza davvero unica, che pochi possiedono. Ha una forza nell'affrontare la vita difficile che ha mostrandosi tranquilla agli occhi del mondo anche se è tutta una menzogna. E' tutta una menzogna perché sa benissimo che il marito non l'ha mai amata e non ci ha mai provato, preferendo un'amante fissa, facendosi beffe di lei davanti a tutta Edimburgo. Lei accetta e si rassegna, dedicandosi solo alle sue figlie e alle sue letture filosofiche o saggistiche.
E' questo che li attira, è questo che scatena la loro voglia di giocare con lei, nutrendosi poco per volta della donna indebolendola sempre più, quasi per provare la sua resistenza. 
Questi giochi sadici non scatenano in loro nessun rimorso, zero remissioni. Solo pura e semplice accettazione della loro natura e della loro voglia.

" Sarebbe stato un piacere ineguagliabile assaporare il suo sangue caldo, sentirlo prima sul palato, poi scorrere nelle vene... "

Questo è il più bello dei tre racconti a mio avviso, non tanto perché è il più lungo, ma per il semplice fatto che in poche pagine riesce a descrivere le sensazioni in modo molto efficace.

" Ci fu un momento, una sospensione. Si scosse. Allora l’uomo lo svelò. Immobile, occhi sbarrati. Critone capì. Gli compose la bocca, gli occhi. Così ci è morto il nostro amico fedele, caro Echecrate: l’uomo più perfetto conosciuto in quei tempi. Lo potremmo giurare. E non basta: il più cosciente e retto. "

I due racconti che seguono "La signora in viola" sono ambientati in epoche diverse e successive, dove Samuel e Oliver hanno entrambi delle compagne che riescono a far provare loro le emozioni che non provavano da molto tempo, accettando la loro natura di non-morti e restando loro accanto in ogni caso.
Questa accettazione da parte delle donne, dopo decenni passati a guardare con svogliatezza poco celata, passata a compiere omicidi ed ignominie, sembrano illuderli che qualcosa possa cambiare, anche se non è assolutamente vero e facendoli così diventare prede a loro volta, perché potranno convivere solamente con loro stessi.

" Si può essere felici? O meglio: io posso essere felice? "

In definitiva le storie sono state di mio gradimento, grazie anche ad una caratterizzazione psicologica notevole, che fa comprendere meglio i personaggi.

Assegno solo tre stelle perché non mi ha fatta impazzire, anche se l'autrice ha saputo stupirmi. 
Inoltre anche l'ambientazione di Edimburgo per me è stata una parte fondamentale.

Forse non sono riuscita ad apprezzarlo veramente perché è un periodo un po' così e la sofferenza della Signora in viola mi ha ricordato la mia (nel contesto generale però) e forse questo è stato un piccolo errore involontario che mi ha fatto dare un giudizio di parte.

martedì 22 marzo 2011

[Recensione: Herry Sotter e la maledizione vegetale] Troppo infantile per i miei gusti..

Trama: Un bambino viene inspiegabilmente scambiato per il protagonista della nota saga della Rowling. Da quel momento una valanga di fatti straordinari lo travolgerà trascinandolo nella scuola di magia più gettonata del momento: Matuguards. Nessuno, nemmeno il professor Album Silenzio, si chiede perché Herry Sotter è una mezza tacca in fatto di magia (non azzecca un incantesimo) e come mai al gioco del Quindici è talmente lento da fare invidia a un bradipo. Possibile che nessuno si accorga della differenza? O si tratta di un piano architettato dal diabolico Vendimilort? Ma soprattutto: cosa cavolo c'entra l'insalata travisona della zia Beonia in tutta questa storia?

Il mio voto: ★★

La mia recensione: Questo libro è simpatico, lo ammetto e ti strappa anche qualche sorriso ma è troppo infantile per i miei gusti.
All'inizio sorridevo con frequenza ma dopo un po' tutte quelle freddure, storpiature e situazioni al limite dell'idiozia mi hanno stancata e ho letto per inerzia, per la semplice curiosità di scoprire quanto sarebbe stata ridicola la fine.
Ho apprezzato - poco, ma l'ho apprezzato - il personaggio di Herry Sotter perché anche io sono brava a far freddure e perché viene sempre scambiato per il celebre Harry Potter.
Si può dire che è una parodia dei celebri libri anche se io mi sono limitata ai film, non avendo mai letto i famosi libri dell'omonimo mago. O meglio, ho provato a leggerne uno ma dopo venti pagine ho buttato in un angolo il libro e subito dopo l'ho riportato in biblioteca.
Conto di riprovare a leggerli per capire se a me fanno veramente schifo o se semplicemente qualche anno fa non ero in vena di Harry Potter & Co.
Lo consiglio? Sì, a persone che hanno apprezzato i libri originali, che vogliono sorridere un po' e anche ai più piccoli perché questo humor è rivolto ad un pubblico giovane (al di sotto dei 15 anni per capirci), perché dubito che possa piacere anche ai grandi. Però come dice sempre Paolo Fox, il famoso astrologo, "Non credete ma verificate."
Comunque non metto in dubbio la fatica che ha dovuto fare l'autore per fare una parodia di un libro che ha dato inizio ad una saga che ha spopolato in tutto il mondo. Quindi anche se non ho apprezzato la storia, faccio i complimenti all'autore per l'impegno.

lunedì 21 marzo 2011

[Recensione filmosa: Dear Jonh] “ È solo una questione di prospettiva: in qualsiasi punto del cielo si trovi la luna e in qualsiasi parte del mondo tu sia, se alzi la mano e chiudi un occhio, non è mai più grande del tuo pollice. “

Un saluto a tutti i lettori!
Oggi vi voglio "deliziare" con una nuova recensione filmosa sul film Dear John tratto dal libro Ricordati di guardare la luna del noto scrittore Nicholas Sparks.
Che dire… a me è piaciuto moltissimo nonostante, come ormai avrete intuito, questi film dolci e strappalacrime sono un mio Tallone d'Achille. Esatto. Questa quindicenne non riesce a vedere seriamente un film sdolcinato. Ci ho provato con un altro film e alla fine ridevo per l'assurdità del film.

Voto: ★★★★


Trama: Cosa significa amare veramente qualcuno?" Nel film romantico Dear John,  vengono affrontate le complessità dell'amore attraverso la storia di una giovane coppia, della loro forte relazione e di come il loro reciproco amore viene messo duramente alla prova.
John Tyree (Channing Tatum) è un aitante e timido militare delle forze speciali, che in licenza, fa ritorno in Sud Carolina, per fare visita a suo padre. Savannah Curtis (Amanda Seyfried) è una bella e idealista studentessa originaria del sud, che trascorre le vacanze estive a casa. John e Savannah provengono da due mondi completamente diversi, ma per puro caso, un giorno, si incontrano sulla spiaggia rimanendo entrambi molto colpiti l'uno dall'altra. Questo loro incontro casuale si trasforma in un travolgente corteggiamento che dura due settimane, mutando rapidamente in un amore appassionato. Entrambi ritrovano nell'altra persona qualcosa che non sapevano di desiderare. Quando John è costretto a fare ritorno nell'esercito e Savannah fa ritorno al college, la coppia promette di scriversi per mantenersi in contatto. Attraverso un continuo scambio di lettere, il loro sentimento continua a crescere, trasformandosi sempre più in una grande storia d'amore.
Con il passare del tempo, John e Savannah hanno la possibilità di vedersi sporadicamente. La missione del dipartimento militare di John viene prolungata, mentre Savannah continua la sua vacanza a casa. Il clima di guerra si fa sempre più pesante e Savannah è sempre più in ansia per la sicurezza di John, che è invece combattuto tra il senso del dovere militare e il desiderio di fare ritorno a casa per stare al fianco della sua amata. Nonostante tutte le difficoltà che si presentano, la coppia è decisa a mentenere il proprio impegno. Ma quando accade qualcosa di imprevisto e tragico, il rientro di John provoca uno scontro emotivo che porta la coppia ad interrogarsi su come il loro amore riuscirà a sopravvivere.

L'ho trovato davvero un bellissimo film dove l'amore è un Colore Primario che riesce benissimo a mescolarsi insieme ad altre tinte meno pregiate ottenendo comunque una tonalità ben riuscita. Ora vi spiego cosa intendo dire...
L'amore in quelle due fatidiche settimane in cui si incontrano e si innamorano sono le colonne portanti del film perché senza di esse la trama sarebbe ben diversa. È grazie a queste settimane che si iniziano a conoscere e ad amare, ma imparano e capiscono anche cose non inerenti all'affetto reciproco. Capiscono ad esempio che quei giorni non sono eterni e che presto loro dovranno prendere due sentieri opposti come se la vita volesse impedire la loro unione. Questa frase fa un po' libro fantasy, eh? XD

Caro John, due settimane sono state sufficienti, due settimane per innamorarmi di te.”

Comunque..

Entrambi partono ed entrambi promettono all'altro di scriversi lettere. In queste devono scrivere tutto, ma proprio tutto quello che accade loro, così da far passare un anno senza nemmeno accorgersi della lontananza.

Caro John parlami di tutto, scrivimi ogni cosa, in questo modo staremo sempre insieme anche se non siamo insieme...

Si nota una cosa dalla loro separazione temporanea: guardando il film si vede maggiormente la vita militare di John invece della vita accademica di Savannah.
Be' si sta più in compagnia di lui che di lei e si nota come lui attende con impazienza la visita del “postino”, anche se non sempre viene premiato la prima volta con una lettera della sua amata.

Un'altra cosa che rende bello questo film è anche il cambiamento: John prima era un personaggio poco raccomandabile (stando a quel poco che si sa), complice una vita senza madre e l'essere cresciuto da un padre che mostra sintomi tipici dell'autismo, di cui anche un bambino, Alan figlio di un amico della ragazza con la moglie perennemente in vacanza. Una chiaccherata con John gli farà capire che continuare a mentire al figlio sarebbe una cosa giusta per un padre ma non troppo per un figlio.

Ovviamente è un film che finisce male rispetto alle aspettative che uno può attendere all'inizio. A cosa mi riferisco? Ad una storia d'amore appesa ad un capello lungo migliaia di kilometri a cavallo tra l'America e altri paesi come l'Africa e simili. Una relazione che vive grazie a delle lettere e ad un sentimento profondo che alla fine, come una candela inizia lentamente a sciogliersi.
All'inizio i giovani innamorati non si accorgono di nulla ma quando entrambi assistono al disastro dell'11 settembre 2001 tutto cambia.
Lui deve scegliere tra due amori: l'amore che prova verso la donna che in due settimane gli ha rubato il cuore o l'amore che prova verso la patria? Questa scelta influenzerà enormemente il loro rapporto, portandolo ad un punto di non ritorno.

Questo film penso che posso già dire che sarà uno dei miei preferiti per le emozioni che mi ha fatto provare, perché mi ha fatta piangere (e la scorza dura è difficile da penetrare), perché in un particolare momento della visione ho avuto l'ispirazione per una poesia.
Insomma non credete che i miei motivi siano più che validi?

Come potete ben immaginare le frasi scritte in corsivo sottolineato sono delle frasi prese dal film.
Se volete anche un piccolo assaggio del film potete vedere questo e altri link.
http://www.youtube.com/watch?v=ubfKl5PL-uc
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