giovedì 3 marzo 2011

[Recensione: Acciaio] La sagra dei cliché infiniti e delle pene perpetue...

La trama: Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d'uscita. Poi un giorno arriva l'amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l'amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male.


La mia recensione: Mah...Leggibile dopo quasi 200 pagine. Ovvero nelle precedenti 199 sono stata colta da conati di vomito e attacchi di noia che potevano essere spezzati solo da un mio possibile suicidio. Ma che libro di m***a! La storia era pure interessante ma dio che palle leggere queste 350 e qualcosa pagine. E' stato uno strazio che m'ha fatto pure rinnegare gli altri libri in lettura. Non leggevo quasi nulla e tutto per questo orrore. Capisco che la Avallone è giovane e (magari) inesperta ma forse anche io posso essere discretamente migliore! Non è un vanto visto che sono una 15enne senza autostima apparente. Lo penso solo perché vengo complimentata per quello che scrivo, tutto qui.
Inoltre quando dicevo "Finalmente si rimette in carreggiata!", ecco che mi si sgonfiava un'altra volta con qualche idiozia. -___-""
Ma veniamo alla storia...
Anna e Francesca sono le classiche fighe da paura che tutti i ragazzi vorrebbero scoparsi e che tutte le meno carine invidiano. A me son sembrate solo delle puttanelle in cerca di scopate facili. Cavolo io a 13 anni pensavo a che libro leggere, a parlare al telefono di stronzate e a cosa avrei potuto vedere la sera con mia madre. Ma io sono un caso a parte.
Alessio, il fratello di Anna, è anche lui un figo da paura che passa il tempo a spassarsela con l'amico Cristiano che ha un figlio concepito per errore durante una scopata come tante. Passano il loro tempo a cazzeggiare nei locali e a tirare di coca.
Francesca si ritrova un padre che è davvero una merda umana, che come tutto nel libro si trova nella vita reale. La madre è a sua volta vittima del marito e sembra una muta in perenne lutto. Anche questa se crepava faceva un favore perché odio trovarmi in mezzo per buona parte di un libro un gatto di marmo.
Vi chiederete come ho fatto a leggere una schifezza simile. Be' me lo chiedo anche io.
Grazie al cielo non l'ho comprato ma preso in biblioteca e quando ho visto che era stato comprato a 10 euro al Libraccio ho solo pensato "Evidentemente quello che lo ha donato alla biblioteca non ha gradito molto questo libro..." e ora capisco perché e se sapessi chi è gli manderei subito un biglietto di sentite condoglianze per una lettura così squallida!
Ogni tanto credevo di essere circondata da predatori sessuali. Il padre che spia la figlia in costume da bagno sulla spiaggia, l'amico di Alessio che guarda Anna mezza addormentata e seminuda e Dio solo sa cos'altro! So che il mondo fa schifo ma così tanto?! E se vi è passato per la mente vi chiedete ancora perché su 346 libri la maggior parte sono fantasy??!!
Poi...non faccio mai caso ai premi letterari (e forse faccio bene) ma sapere che questa porcheria è candidata al premio Strega (anche se non so bene in che consiste) mi fa ribrezzo, ma vedendo come gira il mondo non mi stupisco che gente che scrive bene ha pochi riconoscimenti e che gli asini invece hanno tanti premi da comprare una nuova abitazione solo per quelli.
Inoltre voglio solo sperare che la Avallone ha partorito questo orrore rilegato per inesperienza, perché la storia varrebbe tre stelle e mezzo ma il resto ne vale una, quindi ecco il perché delle due stelle (e mezza).
Inoltre...io che so a malapena capire i miei nonni quando parlano il dialetto di queste parti ho capito qualcosa di alcune espressioni solo perché un amico di Livorno mi ha dato una piccola infarinatura, altrimenti ero ancora lì come un pesce lesso a capire che dicevano. A questo punto lo ringrazio per l'amicizia e per l'infarinatura! XD
Silvia Avallone vedi di impegnarti di più la prossima volta perché non dubito del tuo talento nelle storie ma nel narrarle! ^_*

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