Eccovi una poesia contro l'abbandono degli animali, che purtroppo in estate s'intensifica, e molto anche.
… ”quel” giorno, un cane si rivolse al proprio padrone:
“… ti sarò sempre fedele, ti difenderò,
ti terrò compagnia, farò la guardia e vigilerò il gregge,
giocherò con te e la tua famiglia,
(con voi gioirò e soffrirò),
tu mi comanderai ed io ubbidirò …
… sarò la tua vista, il tuo olfatto,
il tuo soccorso, la tua speranza,
… sarò il tuo migliore amico” …
Mentre il cane abbaiava queste parole,
l’amato “uomo” si accingeva ad abbandonarlo
in una fredda e buia strada …
… il cane pianse per molti giorni,
sperava che chi aveva amato più della sua vita,
tornasse indietro per riportarlo a casa …
… infine,
rassegnato, congelato e stremato,
pensò, ancora una volta, al suo Amico,
perdonandolo per quel gesto ultimo:
“bau bauuuu bauuuu …
padrone, se un giorno dovessi di nuovo incontrarti,
non potrò fare a meno di servirti “come un cane”,
non potrò odiarti né serbarti rancore,
coltiverò la sola speranza di esser considerato
un essere vivente, quale io sono …”
… dopo aver pensato ciò,
il cane chiuse gli occhi … per sempre.
Chi è la bestia?
(di Vittorio Rombolà - 2004)
Vedo che ti ho fatto venire voglia sia di facebook che di blog ;)
RispondiEliminaAhah...in effetti... :D
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