martedì 26 luglio 2011

[Recensione: La Panzanella] “ Ti amo, pensai. Amo la tua spina dorsale, è un miracolo. E' il residuo di una corazza, è un'ammonite. Ti amo perché discendi dalla scimmia. ”

Trama: Carlotta Cordelli - detta "la Gnoccolona", classe 1984, discendenza fieramente partenopea e borghese, ambizioni dichiaratamente filosofico-letterarie, un magma di pensieri onirico e torrenziale - sente di non essere adatta alla vita, ma non per questo rinuncia a vivere. Si sente brutta e sgraziata, ed è alla ricerca di "bellezza e amore" fino alle estreme conseguenze e fino al paradossale desiderio di essere molestata da un uomo. In un flusso di ricordi tumultuoso, Carlotta porta alla luce episodi che hanno segnato la sua esistenza: le suore cattive alle elementari, il sabato pomeriggio in discoteca, la sigaretta fumata di nascosto con l'amica nella villa di Porto Ercole, la vacanza ad Amsterdam e lo sballo con i funghi allucinogeni, la perdita della verginità in un'auto scomodissima con un ragazzo più grande, l'avventurosa gita scolastica ad Atene...




Il mio voto: 




La mia recensione:




[L'allert dello spoiler è puramente formale visto che è una storia a puntate. Onde evitare lo metto. Leggete a vostro rischio e pericolo.]

Il libro m'è piaciuto anche se quando l'avevo visto su aNobii mi ero immaginata una cosa completamente diversa così come quando avevo un'altra recensione su aNobii m'era aspettata qualcosa " di peggio ".
Da qui nasce il mio desiderio di farvi una premessa. E' più una vita a puntate, quasi fosse un telefilm; di conseguenza non aspettatevi una trama che significhi appieno questa definizione.
La protagonista, Carlotta, secondo me vive nel mondo reale talvolta fatto su misura per lei e quasi sempre penso di essere riuscita a capire quello che intendeva. Essere strani o semplicemente " diversi " aiuta nella lettura di questo libro, non lo credete possibile?
Ad esempio per qualcuno è pura follia vedere Carlotta che pensa di buttar giù dalla terrazza l'amica della mamma perché sta per scoprire che figlia e amica hanno fumato. Io lo trovo solo esagerato, ma non folle e penso che sia anche per questo che mia madre per una giornata intera ogni volta che apriva la porta - finestra del balcone si guardava nervosamente attorno, come in quei film dove il povero sempliciotto vede rapirsi la figlia e deve pagare un riscatto. Ovviamente ha una paura fottuta di rimetterci la pelle e di conseguenza si guarda con nervosismo tutt'attorno.
Forse non reputo la Panzanella pazza perché forse un po' lo sono anch'io. Pazza, intendo.
A volte annoiata altre volte incuriosita, ho divorato queste 200 pagine in un breve lasso di tempo e non mi sono mai fatta troppi problemi della volgarità usata dalla protagonista perché in tutta schiettezza sono anch'io così. I miei mi danno della scaricatrice di porto, alcuni amici mi danno della scaricatrice di porto e io campo senza problemi. Non sono ancora morta dopo aver detto le parolacce e non penso che andrò all'Inferno per questo. Ma qui sto solo divagando.
A volta comunque i pensieri di Carlotta sono, come ho visto in una recensione su aNobii, 
“ al limite tra il delirio onirico e la malattia mentale. ”
Ma anche qui non ci vedo niente di particolare, anzi tutto ciò non fa che esaltare questo meraviglioso personaggio!!!
A volte però ci sono sprazzi di normalità. Ad esempio quando la protagonista si sente brutta e grassa. Pensa che basta essere uno stuzzicadenti per essere figa e avere una folla di giovani aitanti pronti a darle tutto ciò di cui ha bisogno. Vi dico in tutta tranquillità che se fosse davvero così sarei già uno smilzo di quindicenne. E su questo io e la Panzanella non siamo andate d'accordo perché lei ha continuato a credere in questa idiozia mentre io l'ho capito abbastanza velocemente. Poi be' arriva la magrezza anche se continua a rimanere sola e triste. Non ha guadagnato proprio nulla.
Insomma questa scrittrice giovanissima secondo me merita, anche se per qualcuno scrive in modo incomprensibile, alieno quasi. Spero di poter leggere nuove storie, anche più " grandi " e poterle apprezzare come ho apprezzato questa.
Grazie Carlotta Cordelli detta " la Panzanella " per avermi fatta sorridere, sognare e avermi dato qualche spunto per poter ampliare le mie riflessioni e grazie anche a Giulia Villoresi per avermi fatto conoscere questo mondo chiamato Panzanella.

1 commento:

  1. Ciao cara! Sul mio blog c'è una sorpresa per te! ;)
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