venerdì 27 agosto 2010

Uno Strano Incontro

Questo è il secondo racconto dei miei che metto qui sul blog. 
Non sono completamente uscita di senno per scrivere tutto questo, anzi..ringrazio il sogno/incubo che mi ha dato l'ispirazione per poterlo scrivere e dargli un finale intelligente, visto che mi sono svegliata praticamente appena vede le creature nel retro bottega.. -.-''
spero sia stato di vostro gradimento e se volete lasciare un commento, ne sono sempre felice. 

J.W.


Uno Strano Incontro

Era una giornata in cui il sole sorrideva, ammirando come ogni giorno tutto il mondo che illuminava ogni giorno fin dall'alba dei tempi e Lady Carlotta stava cavalcando il suo imponente stallone nero; il suo nome era Mistery, e questo nome gli si addiceva perfettamente, a sentire Lady Carlotta.
Quest'ultima rispondeva alle innumerevoli domande sul perché di questo nome, con una risposta evasiva, che utilizzava sempre.

Infatti quando qualcuno le chiedeva “Perché ha deciso di chiamare questa imponente e fiera creatura Mistery?” lei semplicemente ribatteva “Gli ho dato questo nome perché fin dalla nascita su di lui aleggia un alone di mistero.”

A questo punto se ne andava sul dorso del suo destriero nero come la notte più buia, in queste pianure apparentemente infinite, senza una meta precisa. Doveva e voleva soltanto stare un po' col suo piccolo (così lo chiamava).

Ad un certo punto, dopo aver attraversato un ponte di legno che dava su un fiume, vide una strana figura.
Nonostante lady carlotta fosse impaurita, si fece coraggio e fece avanzare mistery verso la misteriosa figura.

Ormai la distanza fra lei e la figura, che ora aveva preso una forma chiara e distintiva, si era accorciata ad un solo metro.
Poteva chiaramente notare che era un animale. Un incrocio tra un bue ed uno gnu.
Scese da cavallo e si avvicinò alla strana creatura, a passi leggeri e molto lentamente, così da non turbarla.

Ad un certo punto la creatura, che nel frattempo stava brucando dell'erba, alzò la testa e i suoi grandi occhi marroni si fissarono sulla donna che si stava avvicinando sempre più con movimenti fluidi ma tesi e con molta calma..

ormai lady carlotta era ad una manciata di centimetri da quell'animale e improvvisamente si sentì fortemente attratta e così, in un brevissimo lasso di tempo, percorse la distanza che li divideva e premette le sue labbra su quelle della creatura, che ricambiava con vivo piacere.
Sembravano due innamorati, il loro era un bacio caldo, appassionato, dolce, fragile e allo stesso tempo forte.

Lady carlotta non seppe per quanto tempo passarono insieme, ma ad un certo punto capì che era ora di tornare sui suoi passi.
Salutò lo strano animale e ritornò dal suo bel destriero nero.

Ormai era già da una buona mezz'ora che era tornata sulla strada, quando a qualche metro di distanza scorse nuovamente un'animale.
Questo invece era un carnivoro estinto che stava annusando l'aria in cerca di qualcosa.
Allora si avvicinò lanciando al galoppo mistery.
Il carnivoro s'accorse fin da subito e corse via.
Lady carlotta però non si fece buttar giù e spronò ulteriormente il cavallo e lo seguì.

Dopo vari minuti di estenuante corsa, arrivò nei pressi di un retro bottega in disuso, anche se il vociare della gente in lontananza si sentiva molto bene.
Il predatore estinto era scomparso ma lady carlotta era curiosa di capire cosa ci fosse lì dentro.

Appena entrò nel retro bottega la scena che le si prospettò davanti agli occhi fu davvero uno shock.
Una scimmia era incatenata ad una poltrona. Aveva una corona sul capo e continuava a dimenarsi.
Un drago era anch'esso incatenato e il suo corpo aveva le grandezze di un comune coniglio, mentre la testa era molto più grande.
Intravide anche una terza figura, ma non riuscì a capire cosa fosse perché era nascosta nell'ombra del retro bottega.

Decise allora di liberare quelle povere creature.
Ormai mancava solo la misteriosa figura avvolta dalle ombre, ma quando si avvicinò nel punto in cui l'aveva intravista, vide solo le catene che, dedusse carlotta, la tenevano imprigionata.

Uscì poco dopo e vide le rimanenti due voltate nella sua direzione, attendendo che la donna dicesse o facesse qualcosa.
Lady carlotta allora pensò che l'unica cosa da fare fosse far fuggire quegli esseri lontano da lì, dove non avrebbero rischiato di fare una brutta fine per mano di qualche scienziato fanatico e assetato di conoscenza.

Li portò in un bosco non molto distante, proseguendo per buona parte dentro esso e arrivata a metà circa, le liberò dalle corde con cui li aveva dovuti legare, non senza fatica.

Quando sparirono dal suo campo visivo, rimontò in sella e finì la sua passeggiata, come se niente di ciò non fosse mai successo, anche se nel suo cuore e nella sua mente quel giorno sarebbe rimasto sempre un vivido ricordo....


4 commenti:

  1. Ciao Jessica! La sintassi è da rivedere, ma la storia è carina. Anche se la scena con il bacio è un po' forzata e senza senso, secondo me. Se è presa da un sogno che hai fatto, forse dovresti dirlo all'inizio e non alla fine.
    Ciaooo!

    RispondiElimina
  2. Ci sarà il tempo di crescere J., hai tanta fantasia e non ti vergogni di condividerla il che è un gran bene!Bacini :*

    RispondiElimina
  3. Brava Jessica! Sei una scrittrice, anche se in erba. Non sono una professoressa, né una scrittrice, ma (spero accetterai le critiche) ho riscontrato alcuni piccoli errori. Conosci alcuni scrittori? Perché so che si aiutano tra di loro. In alcuni blog di romance che frequento lo fanno.
    Comunque sei ammirevole per il tuo coraggio!!!
    Brava! Brava!

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...