mercoledì 29 dicembre 2010

[Recensione: Echo] Ed eccomi qui, sospesa a mezz'aria con le braccia aperte per volare via [...], pronta a diventare insieme umana e divina e finalmente me stessa.

E' una favola che bisogna anche saper ascoltare, perché non è per niente banale, anzi. Sotto sotto si può anche affermare che è una storia reale con qualche particolare fantastico, perché Echo è una delle tante ragazze che non si sentono a loro agio perché hanno una madre angelo e un padre che sa solo ritrarre l'amata moglie, lasciando la figlia in disparte.
Echo ovviamente si ribella, tinge i capelli di verde, si droga, beve, diventa anoressica, rincasa a notte fonda ma niente sembra far capire ai genitori la sua grave situazione e il fatto che la figlia si sta lentamente auto-distruggendo e, perlopiù sembra non accorgersene.
Tutto perché un giorno il padre e la famiglia vengono a sapere che è affetto da un tumore. Da quel momento la madre di Echo ha occhi e attenzioni solo per lui, privandola anche di quei pochi momenti in cui stavano insieme.
Quello è il momento in cui la ragazza non riesce più a sopportare quella situazione disperata e fugge di casa e vaga per la città "di maghi, stelle del cinema e pagliacci innamorati".
Incontra anche ragazzi che, come lei, cercano un qualcosa per che li possa rendere davvero felici, oppure le mettono i bastoni tra le ruote facendola cadere in tentazioni pericolose.
Purtroppo Echo farebbe di tutto per essere considerata, amata, voluta. Tutto. Perché quello che desidera è quello che i suoi genitori non sono mai riusciti a darle.
Poi alla fine, a distanza di parecchio tempo trova la sua Salvezza, la persona che già anni prima le aveva impedito di affogare e che poi se n'era andata perché, nonostante il loro legame fosse dettato dall'amore, non era ancora arrivato "il momento". E si sa, la salvezza arriva quando meno la si aspetta e in forme inimmaginabili.
L'ho già detto, è una storia vera. E, come molte altre storie, merita di essere letta perché è abbastanza sottovalutato, a mio avviso, come tema.
Sembra quasi che anche la madre di Echo si è messa il paraocchi, vedendo solo il marito e non la figlia e soprattutto quello che stava facendo, perché altrimenti avrebbe dovuto prendere in mano la situazione e aiutarla.
Sembra proprio una scusa bella e buona quella della malattia del marito. Forse questo è uno dei messaggi che Francesca Lia Block voleva trasmettere? L'indifferenza dei parenti quando si trovano alle prese con una figlia che cade nel buio dell'anoressia?
Se fosse così significherebbe che i genitori non hanno voglia di aiutare questo familiare ad uscirne perché costerebbe troppo tempo, denaro e fatica?
Davvero anche le persone a noi care che ci assicurano che per noi ci saranno sempre sanno essere così meschine? Se è così significa che sono delle merde umane e come tali non hanno sentimenti né coscienza.
Una canzone che vedo bene come sottofondo della lettura: http://www.youtube.com/watch?v=CXQN5CzqV4w

3 commenti:

  1. Deve essere bello questo libro. Ma si trova in commercio, oppure si ordina solamente su internet?

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  2. Ciao Shauni!
    Io l'ho scoperto su un sito, ma l'ho trovato in biblioteca.
    L'altro giorno ho visto che è presente nel catalogo della Feltrinelli. Se vai sul sito e se nella tua città è presente una libreria Feltrinelli puoi vederne la disponibilità.
    Altrimenti...anche sul sito del Libraccio è disponibile, ma in questo caso, purtroppo, non esiste il modo di verificare l'effettiva disponibilità. O almeno io non lo vedo.
    Spero di esserti stata d'aiuto ^^

    Buona serata!!

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  3. Mmm... Avevo già una mezza idea di leggerlo, ma proprio mezzissima.. forse hai contribuito a farmi aumentare la voglia! xD
    Ti chiederò altre informazioni, eventualmente U.U
    Ora mi congedo cara!
    Un bacio! ^^

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