giovedì 28 aprile 2011

[Recensione: La Ragazza Drago. L'eredità di Thuban] Dobbiamo davvero mettere un titolo serio?

Trama: La protagonista è la giovane orfana Sofia. Il professor Schlafen la adotta e le spiega che gli spiriti di alcuni draghi sopravvivono dentro dei ragazzi umani (detti draconiani) aventi un neo sulla fronte, e che lei è una di loro. La feroce viverna (un drago con zampe posteriori ma senza anteriori) Nidhoggr, sconfitta in passato dall'ultimo dei draghi, Thuban, sta per ritornare. Il compito di Sofia, nella quale alberga lo spirito dello stesso Thuban, è di proteggere i draconiani.








Il mio voto: 


La mia recensione: 


*** Attenzione: di seguito anticipazioni sulla trama (SPOILER) ***





Nel "lontano" 2008, quando ho letto questo libro mi era tutto sommato piaciuto. Certo non lo avevo proclamato libro dell'anno o cose simili ma dopo anni senza libri era un buon inizio.
Sono passati tre anni e devo dire che.. non ricordo praticamente niente di questo libro! Possibile? Sì, possibilissimo. Mi accade solo quando leggo delle grandi schifezze o quando la lettura non è entusiasmante. Questo libro credo possa rientrare nelle letture poco entusiasmanti.
Da quel che ricordo la protagonista, Sofia, era una che paranoica, timida e basta credo.
Leggendo qualche recensione e la trama effettivamente ricordo che casualmente scopre di essere una draconiana (uno/una sfigato/a che dentro di sé ha lo spirito di un drago) e che deve sconfiggere Nidhoggr, una viverna. La storia del protagonista che si trova improvvisamente in un modo fantastico con creature frutto della fantasia, con un grande potere e/o dono, col compito di sconfiggere il super cattivo è una cosa vista e rivista. Ma come avevo già detto nella recensione sul libro L'Errore di Cronos se l'idea è sviluppata bene, il lettore non ci fa quasi caso (o comunque non dà troppo peso alla faccenda).
Qui però mi sa che non è così bella la faccenda. Il libro non mi piace, semplice, pulito, lineare. Non prendiamoci per i fondelli. Mi ricordo ancora i libri che leggevo alle elementari quindi non è questione di avere Alzheimer giovanile o meno.
Per un breve periodo ho anche pensato di rileggerlo per essere più obiettiva nella recensione ma quando formulavo questo pensiero sentivo due tonfi sordi sul pavimento. Essendo un essere umano di sesso femminile non erano i c******i a cadere, ma le braccia.
Gli altri li leggerò per inerzia e per vedere se questi personaggi sono sempre così mosci.
Mi viene in mente una canzone che conosco. Ascoltarla tutta e leggere l'intero testo può far capire che contiene doppi sensi ma io riporto solo un piccolo pezzo del testo che c'entra con quello che ho detto prima.
" ...Tu Zumpe Ncoppe e Spalle
E Te Miette A Cavallo
Ma Chi Ten Porta Ncuollo
Nun Aadda Essere Muollo
Si No Fernesce O Sballo
Si S'Aammoscio O Cavallo... "
Il cavallo è il libro e il fantino si può identificare nel lettore. Ovviamente se il cavallo è stato addestrato ( = scritto ) male, il fantino si troverà molto male e avrà difficoltà nel cavalcarlo. Nel caso delle letture ti rompi le balls e ti rendi conto che quei soldi che hai fatto spendere a tuo padre ( con il 15 % di sconto perché l'hai comprato il sabato mattina al supermercato mentre facevi la spesa ) soldi per un libro inutile e noioso.
La scrittura della Troisi me la ricordo. Molto semplice, pulita e scorrevole ma non mi basta. Io devo interessarmi alla trama, altrimenti che compro e leggo a fare i libri?
Dopo questa recensione che smonta questo libro si capisce che l'unica cosa che mi ricordo è che non l'ho apprezzato. Non chiudo tutte le porte però. In passato l'autrice ha saputo catturarmi con le Cronache quindi leggerò anche i titoli successivi e se vedo che fanno ancora acqua da tutte le parti evito come la peste questa saga e divento ancor più diffidente verso l'autrice.

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