Trama: Questi versi sono un viaggio tra incanto e disincanto, tra sentimenti impossibili e desideri impronunciabili, tra razionale e irrazionale, tra crudeltà e passione. E li dedico a tutti quelli che sanno ascoltare la voce nascosta del silenzio, che sanno vedere anche senza luce, ma anche a tutti quelli che sentiranno soltanto la musica di quelle che sembrano parole vuote.
Il mio voto: ★★★★
La mia recensione:
Il titolo della recensione è un piccolo pezzo di una poesia che ho amato, N.B.
Qui sotto trovate la poesia intera.
I fiori scompaiono fra tutti gli altri
le pagine bruciano tra fumi distanti
e spariscono.
Una presenza e un sentore
e un vago riverbero,
qualcosa che è chiuso soltanto qua dentro,
e ricordi da ridere e piangere
e quello che resta è il grigio del cielo
e l’odore dei fiori recisi stordisce
e il fumo negli occhi alimenta le lacrime.
Il pensiero di cose non fatte e non dette
e promesse spezzate e speranze
finite.
Spegni la luce prima di uscire
non voglio vedere la stanza vuota,
ma chiudere gli occhi
non fa quasi più male.
Avanti, lo show deve continuare...
Ho trovato questa silloge molto bella e anche se non tutti le poesie mi sono entrate nel cuore le ho sapute apprezzare.
In una mi ci sono anche " ritrovata " per così dire.
Qui sotto la si può leggere
TRADITA
Tradita.
Una sola parola
si dibatte e poi grida.
Ferita.
Una nuova parola
mi trafigge e mi sfida.
Caduta
in un volo perpetuo
a spirale nel buio.
Ed ora sto immota
nascosta e celata,
accasciata
sul fondo del pozzo
e guardo la luce
e la luce mi guarda
o mi ignora,
la luce è lontana
è una lunga scalata,
ma senza le forze
è una corsa insensata.
Salita e discesa
gentile lumaca,
di giorno si sale
di notte si cade
e la voglia mi lascia
e mi torna e mi lascia
sopraffatta e ormai schiava
del moto perpetuo
che scava,
mentre l’acqua mi copre
e mi segue e mi scopre
e risalgo pian piano
e continuo a salire
a lottare, a sperare
di uscire.
Una sola parola
si dibatte e poi grida.
Ferita.
Una nuova parola
mi trafigge e mi sfida.
Caduta
in un volo perpetuo
a spirale nel buio.
Ed ora sto immota
nascosta e celata,
accasciata
sul fondo del pozzo
e guardo la luce
e la luce mi guarda
o mi ignora,
la luce è lontana
è una lunga scalata,
ma senza le forze
è una corsa insensata.
Salita e discesa
gentile lumaca,
di giorno si sale
di notte si cade
e la voglia mi lascia
e mi torna e mi lascia
sopraffatta e ormai schiava
del moto perpetuo
che scava,
mentre l’acqua mi copre
e mi segue e mi scopre
e risalgo pian piano
e continuo a salire
a lottare, a sperare
di uscire.
A mio avviso si merita quattro stelle tonde tonde!
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