mercoledì 16 febbraio 2011

[Recensione: Justin] "Io non faccio accordi, Io faccio le carte."

Questa è una frase del Destino che mi ha colpita appena l'ho letta. Mi è entrata subito dentro e infatti ho avuto il bisogno di mettere un segno sulla pagina e di - ahimè - sottolineare la frase a matita. Non lo faccio mai, quindi vuol dire che per qualche arcano motivo l'ho trovata importante.
Comunque…il libro parla di Justin (David) Case che in seguito alla scampata morte del fratellino Charlie inizia a riflettere (in modo tutt'altro che rilassato) sul fatto che il Destino non manda nessun messaggio d'avviso, agisce e basta, nel bene e nel male senza fare sconti.
Da qui inizia la paura folle (e insensata) di Justin per il Destino. Cambia nome, cambia casa, cambia abbigliamento. Cambia tutto sé stesso pur di fuggire dal Destino.
In una di queste occasioni incontra un personaggio molto importante nella vita di Justin/David: Agnes Bee, una giovane fotografa. Con lei ha un legame speciale che lo porta ad andare a casa sua quando ha bisogno, quasi fosse la sua fidanzata. E in effetti al nostro Justin non dispiacerebbe affatto…. Però si sa, non sempre l'amore è corrisposto. Con lei farà anche sesso e farà spesso pensieri a sfondo erotico su di lei. Presumo sia normale per un adolescente e anche io in quanto tale non mi vergogno ad ammettere di aver fatto anche io, in due occasioni ma l'ho fatto, pensieri erotici su ragazzi che trovavo attraenti. (Qui si spiega le "sole" due occasioni in cui mi sono trovata in queste circostanze.)
Poco dopo aver conosciuto il ragazzo si fa la conoscenza con Boy, un levriero - immaginario - che si porta sempre appresso.
Nella vita scolastica sboccia l'amicizia con Peter e in seguito con le sue sorelle minori Anna e Dorothea, che lo aiuteranno molto nella sua breve vita da 15enne.
Per tutta la durata del libro il protagonista crede di essere vittima del Destino, che per puro e sadico divertimento lo tortura facendolo scampare a disastri aerei, lo fa innamorare di una ragazza che non corrisponde…
Ma (sì c'è un ma), un'improvvisa meningite gli fa capire che il Destino sa essere sì imprevedibile, ma non sempre in modo negativo e che se qualcosa nella tua vita non va come vorresti non significa che il Destino ha voglia di rovinarti l'esistenza…. o forse sì?
Be' questo libro non è male ma non è nemmeno quello che mi aspettavo, ecco perché 3 stelle e mezza. Un poco mi ha delusa, avevo un'aspettativa troppo elevata forse per un romanzo intenso, bello e interessante di un paio di centinaia di pagine.
L'autrice comunque ha saputo stupirmi, quindi m'informerò su di lei e leggerò altri suoi libri per capire quanto potrà piacermi in futuro.

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