sabato 14 maggio 2011

[Recensione: Vieniminelcuore] Vienimi nel cuore non vuol dire "mi piaci", "ti amo", vuol dire magari sei stato qui dieci minuti, ma quello che mi hai dato voglio portarmelo dentro per sempre.

Trama: Tanto per darsi subito un tono, questa storia inizia a letto. In una camera d'albergo di Mantova, per la precisione, protagonisti una trentenne italiana e un ventottenne danese. Tutt'a un tratto nella testa di lei si accende la scritta verde 'Okay, adesso basta'; e lei la prende in parola, molla il danese e pochi minuti dopo è già sul treno per Milano. A quel punto le prende una specie di deriva alla Giovane Holden, non fosse che non è giovane e che per giunta è pure in gonnella. A casa non vuole tornarci, anche perché c'è la Bionda Madre che l'aspetta al varco; decide dunque di vagabondare per Milano, ripercorrendo tutti i luoghi che hanno fatto la storia della sua vita e finendo con l'incontrare, ma tu guarda il destino a volte, anche un certo numero di persone che hanno fatto la storia della sua vita. Ora, lei sarebbe dell'idea di tenerlo ben chiuso, il vaso di Pandora che si porta dentro; eppure ogni cosa, scritta verde in primis, sembra congiurare perché lo riapra, e in fretta. Con leggerezza e un briciolo di malignità, con la scrittura sorniona e fulminante che viaggia attraverso le pagine del suo blog, Micol Beltramini racconta l'universo dei trentenni in un'odissea milanese minima ma travolgente, dando voce a un flusso di pensieri in cui si mescolano libri, film, racconti relativamente saggi e riflessioni più o meno divertite, nella non troppo segreta certezza che diventare grandi non sia stata una mossa poi così astuta, ma che alla fine qualcosa di bello l'abbiamo comunque trovato.




Il mio voto:  




La Mia Recensione:





Un libro scoperto per puro caso in una libreria, attirata dalla copertina e dal nome: Vieniminelcuore. Leggi la trama e dici " La prossima volta me lo prendo. "; decidi dunque di segnarti il titolo sul cellulare ma nel frattempo ti sei letta la trama, hai chiesto un parere a tua madre sulle sue impressioni suscitate dalla quarta di copertina, hai preso il cellulare e - da brava sensitiva - che caspita vai a scrivere come titolo? Vienimineletto. Avevo già capito come iniziava questo libro e come poteva essere il resto. Per fortuna non è " Il diario di una che la dà via come il pane ", quanto più " I pensieri, gli avvenimenti e le stranezze di una giornata più o meno normale tra Mantova ( in una camera d'albergo con una luce verde in testa ) e una Milano piena di ricordi da ricordare e da dimenticare. "
Detta così suona come una cazzata bella e buona. Diciamo che non è proprio così. L'inizio è decisamente "spettacolare" ma non dico nulla. XD
Il libro ha la caratteristica di essere narrato in prima persona, cosa che in alcuni casi odio profondamente. E a questo punto vi chiedo: vi immaginate un libro così scritto in ogni persona, singolare o plurale che sia - tranne quella? No, non ci riesco ma dubito sia perché sono una rimbambita, quanto più perché mi fa ribrezzo solo l'idea di trovarmi un libro così. =S
Scherzi a parte, a me 'sto libro è piaciuto, pensieri, racconti, considerazioni, stranezze ecc. compresi.
Perché come dice una canzone:

você me aPareceu
fez o naDa viRar tudo
mE deixou mudo

Tradotto:

Tu mi sei apparso
Hai fatto sì che il tutto diventasse niente
mi hai lasciato senza parole

Quindi anche se ogni tanto ci sembrava strano o confuso questo libro, a me è piaciuto molto, perché mi ha lasciato senza parole per certe situazioni e per certe frasi, per tutto insomma. Chi se ne frega dei perché. Lasciamoli andare via, lasciamoli volare nel cielo più blu alla ricerca di mondi lontani e da scoprire, lasciamoli vivere come vogliono loro almeno anche loro rimarranno senza parole per qualcosa che è apparso loro e che ha fatto sì che tutto diventasse niente..

Troppo fantasiosa e sdolcinata? Molto probabile. Ma quando un libro ti piace e ti fa pensare a queste cose, significa che ti è entrato nel cuore, anche se è stato " solo un libro ". Non lo credete possibile? Non credete possibile questa strana magia del " Vienimi nel cuore"?


Se non ci credete probabilmente non siete sognatori esperti oppure avete smesso di sognare e avete abbracciato quella realtà di merda che ci propina il mondo. Il bello sta in questo: riuscire a conciliare fantasia, sogni e quant'altro con la realtà, la tristezza e l'odio. Non è semplice, è vero ma - come ho sentito in un film e adattato a me:

"Se vuoi veramente qualcosa, credici con tutto te stesso, prova a prenderlo e se cadi, rialzati, scrollati la polvere dai vestiti e riprova a scalare la montagna rimanendo dell'idea che devi crederci per riuscire."

Vi lascio il link della canzone. Ascoltatela. E' in grado di mettere positività anche ad una pessimista convinta come me. Parola mia. ^__^

Un saluto,
La Pessimista Sognatrice




p.s. Poco fa stavo curiosando sul blog della scrittrice e esplorando ho visto questo post ( Su due o tre perplessità che mi sono rimaste qui ) e devo riconoscere che ha ragione. 
Allora tutti i romanzi che hanno contenuti inerenti al sesso devono essere banditi? Scusate, siamo tutti più o meno adulti e vaccinati, sappiamo come si fa sesso, sappiamo che si fa.. e come mai ci sono questi puritani che appena vedono un libro dove in una frase ci sono le parole " pompa " e " pino " dicono che è un libro indecente? Magari sono proprio loro nella vita privata a fare cose definite " indecenti ". Per carità non voglio giudicare la sfera privata di una persona, dico solo che vi vuole coerenza e non ipocrisia. Se dovessimo bandire tutto ciò che è inerente al sesso, bandiremmo giornali, libri, canzoni, film e altro solo perché vedi due persone che fanno fitness sotto le lenzuola ( e non siamo in un film erotico, badate bene ), come dire che il sesso è sì tabù, ma se serve a aumentare gli ascolti di un programma va bene pure far accoppiare un essere umano con una scimmia. Di conseguenza mi chiedo a che cazzo serve dire una cosa e farne un'altra.. Dire e fare la stessa cosa, rimanendo coerenti è chiedere troppo? Bo, forse io da brava quindicenne sogno e spero che i cavalli alati alla Pegaso esistano anche in qualche remota isola di un qualsiasi oceano, dove lì tutti sono sinceri, buoni, gentili e che le loro azioni corrispondo ai loro pensieri. Una sorta di civiltà anarchica - pacifista. 

1 commento:

  1. Mmm... interessante libro! Grazie delle tue recensioni, sempre utili.
    Passo anche qui per lasciarti un saluto e... che sorpresa, un gatto! Sei la benvenuta anche da me, quando vuoi cara.

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...