giovedì 24 marzo 2011

[Recensione: Hidden in the Dark] “Però... hai ragione. Anima contro corpo. È questo che contraddistingue la nostra esistenza, Oliver: gli esseri umani sono anima e corpo; noi siamo corpi senza anima. Quello che togliamo loro è ciò che noi non possiamo più avere.”

Trama: Tre racconti. Tre slice of life, tre storie che si svolgono in epoche differenti. Due protagonisti. Due vampiri: Samuel, angelico e distaccato, incapace di provare pietà fino a che un misero essere umano non entra nella sua vita, stravolgendola. Oliver, un assassino gelido senza rimorso, incapace di amare ma che protegge la sua compagna come un lupo. Personaggi non annacquati, anche se le loro vite si intersecano con quelle degli umani, finendo per esserne parte. Oscuri e intensi, privi di rimorso, amorali. Approfonditi psicologicamente, con uno stile forte, graffiante, queste storie sono brevi ma intense, difficili da dimenticare. Per tutti, uno scenario: Edimburgo, città di una bellezza struggente e terribile, elegante, fatta di ombre, che cela oscuri segreti.)

Il mio voto: ★★



La mia recensione: Be' che dire..? L'ho cercato per molto tempo (e invano) ma alla fine l'ho recuperato in e - book. Questo ed altro per cercare libri che desidero.

Anche se non dò troppo peso alle recensione, leggendone alcune mi ero aspettata molto di più da questo libro, che è più una "mini raccolta" di racconti che un libro vero. 
Sono tre racconti infatti. Tre racconti che hanno gli stessi protagonisti. Nel primo, "La signora in viola", troviamo Samuel e Oliver due vampiri molto diversi da quelli che ormai si è abituati a leggere. Questi due non hanno scrupoli e per loro conta solo il benessere personale (nutrirsi) e divertirsi con la preda, come due sadici cacciatori. La signora in viola appunto, ha per i due (Padre e figlio) qualcosa di raro, di prezioso e di interessante al punto di spingerli a torturarla piano piano con brevi visite, con regali anonimi.. Lei ha una voglia di vivere e una sete di conoscenza davvero unica, che pochi possiedono. Ha una forza nell'affrontare la vita difficile che ha mostrandosi tranquilla agli occhi del mondo anche se è tutta una menzogna. E' tutta una menzogna perché sa benissimo che il marito non l'ha mai amata e non ci ha mai provato, preferendo un'amante fissa, facendosi beffe di lei davanti a tutta Edimburgo. Lei accetta e si rassegna, dedicandosi solo alle sue figlie e alle sue letture filosofiche o saggistiche.
E' questo che li attira, è questo che scatena la loro voglia di giocare con lei, nutrendosi poco per volta della donna indebolendola sempre più, quasi per provare la sua resistenza. 
Questi giochi sadici non scatenano in loro nessun rimorso, zero remissioni. Solo pura e semplice accettazione della loro natura e della loro voglia.

" Sarebbe stato un piacere ineguagliabile assaporare il suo sangue caldo, sentirlo prima sul palato, poi scorrere nelle vene... "

Questo è il più bello dei tre racconti a mio avviso, non tanto perché è il più lungo, ma per il semplice fatto che in poche pagine riesce a descrivere le sensazioni in modo molto efficace.

" Ci fu un momento, una sospensione. Si scosse. Allora l’uomo lo svelò. Immobile, occhi sbarrati. Critone capì. Gli compose la bocca, gli occhi. Così ci è morto il nostro amico fedele, caro Echecrate: l’uomo più perfetto conosciuto in quei tempi. Lo potremmo giurare. E non basta: il più cosciente e retto. "

I due racconti che seguono "La signora in viola" sono ambientati in epoche diverse e successive, dove Samuel e Oliver hanno entrambi delle compagne che riescono a far provare loro le emozioni che non provavano da molto tempo, accettando la loro natura di non-morti e restando loro accanto in ogni caso.
Questa accettazione da parte delle donne, dopo decenni passati a guardare con svogliatezza poco celata, passata a compiere omicidi ed ignominie, sembrano illuderli che qualcosa possa cambiare, anche se non è assolutamente vero e facendoli così diventare prede a loro volta, perché potranno convivere solamente con loro stessi.

" Si può essere felici? O meglio: io posso essere felice? "

In definitiva le storie sono state di mio gradimento, grazie anche ad una caratterizzazione psicologica notevole, che fa comprendere meglio i personaggi.

Assegno solo tre stelle perché non mi ha fatta impazzire, anche se l'autrice ha saputo stupirmi. 
Inoltre anche l'ambientazione di Edimburgo per me è stata una parte fondamentale.

Forse non sono riuscita ad apprezzarlo veramente perché è un periodo un po' così e la sofferenza della Signora in viola mi ha ricordato la mia (nel contesto generale però) e forse questo è stato un piccolo errore involontario che mi ha fatto dare un giudizio di parte.

1 commento:

  1. Grazie della tua recensione. Tu sei l'ultima dei molti che hanno odiato /amato la Signora in Viola, che è un racconto difficile da accettare. Ma è anche una parte essenziale della vita di questi due esseri: il disprezzo per l'umanità. Spero che la tua sofferenza passi via e che la tua vita possa avere soddisfazioni ed esiti felici :-)

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